E Dio vide che la luce era buona
Genesi 1,4
In ebraico, l’aggettivo thov טוֹב significa che qualcosa è “bello e buono”. “Buono” non indica principalmente una qualità morale, ossia non è un giudizio, bensì la corrispondenza dell’opera creata con la volontà di chi l’ha creata, in questo caso Dio. Perciò, thov potrebbe avere anche un terzo significato, oltre a bello e buono: vero, poiché non è frutto di una falsificazione.
Si dice inoltre che Dio vide che la luce era buona – in ebraico viene usato il verbo raàh רָאָה – ossia egli in qualche modo constata, certifica la natura della luce come qualcosa di conforme alla Sua natura divina.
Nel corso del brano, l’autore ripeterà diverse volte che le opere della creazione buone, anche se mai userà l’aggettivo per qualificarne solo una, come nel caso della luce (cfr. per es. Genesi 1,9-10; 1,11-12). Forse così egli voleva indicare la superiorità di ciò che era stato creato, rispetto a tutte le altre realtà. Superiorità dovuta probabilmente al fatto che, come ho già detto, la Luce rappresenterebbe la stessa sostanza di Dio e del mondo al quale appartiene.
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