Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama.
Genesi 4,20-22
Nomi che indicano laboriosità e allegria
Il primo dei tre figli di Lamech è Iabal (in Ebr. יָבָ֑ל). Anche se si tratta di un nome proprio, è interessante osservare la sua derivazione, anche se non posta in risalto nei dizionari, per esempio in Brown Driver Briggs.
Il nome proprio Iabal è esattamente uguale a Iabal (stesse consonanti e stesse vocali) che però significa corso d’acqua (cfr. Is 30,25). Anche il nome del fratello Iubal (in Ebr. יוּבָ֑ל) è legato con il nome ebraico che significa “fiume” ed anche il terzo, sebbene in modo più indiretto (Tubal qayin in Ebr. תּֽוּבַל־קַ֖יִן).
In questi capitoli (Genesi 3-6), l’autore pone in risalto come l’umanità – a causa delle proprie azioni – corra verso il diluvio, cioè verso la distruzione totale. L’elemento acquatico distruttivo, sembra qui emergere attraverso i nomi dei tre figli del violento Lamech. Si tratta di un fiume che gonfierà sempre più le sue acque, fino a travolgere tutto, proprio come la violenza e la corruzione che dilaniano il cuore dell’uomo (Cfr. Genesi 6).
Si può altresì osservare che i tre nomi Jabal, Jubal e Tubal ricordano anche un altro nome: in Ebr. yobel (יוֹבֵל) ossia il “corno d’ariete”, uno strumento musicale (cfr. Es 19,13) ed infine anche l’anno del Giubileo, annunziato appunto dal suo del corno (Lv 25). Un’altra possibile derivazione dei tre nomi è da yabal “portare in processione” e, perciò, ancora una volta rivelano un’esuberanza e un clima festivo.
Artigiani e belle ragazze
Gran parte delle ricostruzioni della storia antica, i progressi umani nella civilizzazione procedettero attraverso quattro periodi: l’età della pietra (100.000-4000 a.C.), l’età del rame (4000-3200 a.C.), l’età del bronzo (3200-1200 a.C.), l’età del ferro (1200 – 330 a.C.) Questo versetto lascerebbe invece pensare l’uso concomitante, e non sequenziale, del rame e del ferro.
Anche l’attività stessa di Tubalkain – fabbro – lascia pensare ad attività piuttosto complesse come la fusione del ferro il lavoro di modellamento.
Infine, il versetto parla anche di una figlia femmina di Caino dal nome Naamah (in Ebr. נַֽעֲמָֽה) che in ebraico significa piacevole, graziosa, magnifica.
Ma allora? La discendenza di Caino prospera?
Tutto ciò contrasta di nuovo e in modo stridente con la “maledizione” lanciata da Dio a Caino subito dopo che questi ebbe ucciso il fratello? Non doveva egli vagare sulla terra come ramingo fuggiasco? Non solo ebbe una generazione, ma da lui presero avvio le professioni tipiche di una città, che tra l’altro aveva preso il nome dal figlio Enoch.
Cosa significa tutto questo? E, tra l’altro, Caino è il figlio maggiore di Adamo, ugualmente maledetto a coltivare un suolo maledetto e perciò un lavoro ingrato e infruttuoso. Qui, invece, i figli di Caino non solo non lavorano un suolo ingrato, ma sono fabbri e suonatori di flauto e perciò si dedicavano ad attività ben più elevate ed anche divertenti.
Insomma, perché queste contraddizioni? Gli esperti dicono che si tratta di brani giustapposti tra loro in epoche diverse, in un lavoro di redazione dove i brani più antichi – o semplicemente raccolti in precedenza – non sono stati amalgamati e unificati attraverso una trama coerente. Ma questa spiegazione non basta a noi moderni, e giustamente. La Bibbia allora è contraddittoria?
Una vita lontana da Dio e tutta concentrata su se stessi, soddisfacendo qualsiasi capriccio senza censure o limiti, non necessariamente è sottoposta alla maledizione di Dio, anzi. La gente se la spassa, gode e si diverte. Così accadeva prima del diluvio e così accade ancor oggi senza che, necessariamente, incomba su noi un nuovo diluvio.
Un mondo violento e corrotto non è fatto da questo o da quel tizio, ma da una collettività di persone che si comportano in un certo modo per un certo tempo. Le conseguenze non sono sul breve, ma sul lungo e i brani seguenti della Genesi ben lo diranno.