Tranquilli, non si tratta di un maniaco delle torture, che ha inflitto la più crudele delle torture a qualche disgraziato caduto nelle sue mani. No, dobbiamo trasferirci all’epoca dei Romani, nell’Italia settentrionale e precisamente nei pressi di Rovigo.
Qui, una equipe di archeologi, aveva trovato nel 2007 uno scheletro che sembrava evidenziare i segni di una terribile morte. Solo nel maggio di quest’anno, un gruppo di ricercatori ha stabilito invece – con qualche piccola riserva – che si tratta di un caso di crocifissione, il secondo ufficialmente attestato, dopo quello di Givat Ha-Mivtar.
Ovviamente, c’è anche la crocifissione di Gesù, attestata solo nei vangeli, ma che comunque nessun storiografo mette in dubbio. Essa, infatti, è presente in tutti e quattro i vangeli (la cosiddetta “molteplice attestazione).
Del resto, la Basilica del Santo Sepolcro sorge proprio sulla piccola area rocciosa in cui Gesù fu crocifisso e sepolto, secondo l’unanime testimonianza degli archeologi. Ne parlai dieci anni fa nel mio Il libro segreto di Gesù.
Allego sia l’articolo (in inglese) dello studio, che quello più divulgativo apparso su Focus.
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