Il nome Geremia deriva dall’ebraico Yirmeyahu (יִרְמְיָהוּ), che significa “YHWH esalta” o “YHWH innalza.”
Dati biografici
Geremia fu un profeta israelita vissuto nel VII secolo a.C. Nato a Anatot, un piccolo villaggio nei pressi di Gerusalemme, Geremia ricevette la chiamata divina da giovane (Geremia 1-3).
La sua missione profetica fu quella di avvertire il popolo d’Israele degli imminenti castighi divini a causa dell’idolatria, dell’ingiustizia sociale e della mancanza di fede. Geremia visse in un periodo tumultuoso, con l’Impero Babilonese che minacciava l’esistenza del Regno di Giuda.
La vita di Geremia fu segnata da sofferenze e persecuzioni a causa delle sue impopolari profezie. Nonostante ciò, perseverò nel suo compito di portare la Parola di Dio al popolo, anche quando fu imprigionato e maltrattato.
Così come aveva profetizzato, Gerusalemme fu conquistata, il Tempio distrutto e gli abitanti deportati da Nabucodonosor II. Geremia invece si recò in Egitto insieme a una parte dei superstiti ebrei.
La sua permanenza in Egitto è menzionata nel libro di Geremia, capitolo 43.
Data di composizione del libro
Il libro del profeta Geremia è stato composto in diverse fasi durante il periodo dell’esilio babilonese. La composizione iniziale risale al tempo di Geremia stesso (seconda metà del VI sec. a.C.), ma successivamente il libro è stato ampliato con aggiunte e commenti.
La versione finale del libro è stata compilata probabilmente intorno IV secolo a.C.
Suddivisione del libro
Sezione 1: la Chiamata e il messaggio di Geremia
- Capitoli 1-3: La chiamata di Geremia e l’apostasia di Israele.
- Capitoli 4-6: Avvertimenti sul pericolo imminente e richiamo al pentimento.
- Capitoli 7-10: Messaggi sul Tempio e l’idolatria.
Sezione 2: i lamenti e la profezia di Geremia
- Capitoli 11-15: La rottura dell’alleanza e i lamenti di Geremia.
- Capitoli 16-20: Lamenti sulla desolazione e le persecuzioni subite da Geremia.
Sezione 3: la profezia e l’ascesa di Babilonia
- Capitoli 21-26: Geremia predice l’assedio di Gerusalemme.
- Capitoli 27-29: Messaggi sul giogo di Babilonia e le lettere ai deportati.
- Capitoli 30-33: Promesse di restauro e un nuovo patto.
Sezione 4: eventi e profezie durante l’Esilio
- Capitoli 34-37: La caduta di Gerusalemme e la prigionia di Geremia.
- Capitoli 38-43: Geremia imprigionato e la fuga in Egitto.
Sezione 5: profezie contro le nazioni straniere
- Capitoli 44-46: Profezie contro l’idolatria e le nazioni straniere.
- Capitoli 47-49: Profezie specifiche contro Filistei, Moabiti e altre nazioni.
Sezione 6: la caduta di Babilonia e l’epilogo
- Capitoli 50-51: La caduta di Babilonia annunciata e descritta.
- Capitolo 52: Un’appendice che tratta della caduta di Gerusalemme.
Temi centrali
Il pentimento e il rinnovamento Spirituale: uno dei temi principali del libro è il richiamo al pentimento e alla rinascita spirituale.
Geremia esorta il popolo ebraico a tornare a Dio, a respingere l’idolatria e l’ingiustizia, e a cercare un rinnovato rapporto con il Signore. Il libro sottolinea l’importanza della fede sincera e del pentimento come vie per ottenere il perdono divino.
Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo.
Geremia 31,33
Il giudizio divino: Geremia annuncia ripetutamente il giudizio divino contro il popolo ebraico a causa della loro disubbidienza e idolatria.
Questo giudizio si manifesta attraverso l’assedio di Gerusalemme da parte dei Babilonesi e la distruzione del Tempio. Il tema del giudizio divino è centrale nel libro e riflette la convinzione che Dio agisce in risposta alle azioni dell’umanità.
Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole, ecco manderò a prendere tutte le tribù del settentrione, le manderò contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni confinanti, voterò costoro allo sterminio e li ridurrò a oggetto di orrore, a scherno e a obbrobrio perenne. Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le voci di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada. Tutta questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni.
Geremia 25,8-11
La speranza e la restaurazione: nonostante la prospettiva del giudizio, il libro di Geremia offre anche messaggi di speranza e restaurazione.
Il profeta predice un futuro in cui il popolo ebraico sarà restaurato e riportato nella terra promessa. Questa speranza rappresenta un tema importante, indicando la fedeltà di Dio e la sua promessa di non abbandonare il suo popolo definitivamente.
Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo. Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza. Voi mi invocherete e ricorrerete a me e io vi esaudirò; mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore; mi lascerò trovare da voi – dice il Signore – cambierò in meglio la vostra sorte e vi radunerò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho disperso – dice il Signore – vi ricondurrò nel luogo da dove vi ho fatto condurre in esilio.
Geremia 29,10-14
La sofferenza e la persecuzione: il libro offre una visione delle sofferenze personali del profeta. Egli è perseguitato, imprigionato e maltrattato a causa delle sue profezie impopolari.
La sofferenza di Geremia diventa un simbolo della sua dedizione a Dio e del prezzo che spesso si paga per annunciare la Parola di Dio.
Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più in suo nome!».
Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente,
chiuso nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
Sentivo le insinuazioni di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciatelo e lo denunceremo».
Tutti i miei amici spiavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».Geremiua 20,9-10
L’idolatria e la falsa adorazione: l’adorazione degli idoli e la ricerca di falsi dèi sono temi ricorrenti nel libro.
Geremia condanna l’adorazione di idoli e mette in guardia il popolo ebraico contro l’abbandono del vero Dio in favore di divinità straniere. Questo tema sottolinea l’importanza dell’adorazione autentica e della fede in un unico Dio.
Così dice il Signore:
«Non imitate la condotta delle genti
e non abbiate paura dei segni del cielo,
perché le genti hanno paura di essi.
Poiché ciò che è il terrore dei popoli è un nulla,
non è che un legno tagliato nel bosco,
opera delle mani di chi lavora con l’ascia.
È ornato di argento e di oro,
è fissato con chiodi e con martelli,
perché non si muova.
Gli idoli sono come uno spauracchio
in un campo di cocòmeri,
non sanno parlare,
bisogna portarli, perché non camminano.
Non temeteli, perché non fanno alcun male,
come non è loro potere fare il bene».Geremia 10,2-5