I libri dei Re – primo e secondo Libro dei Re – (סֵפֶר מְלָכִים “melakim)” sono testi storici e religiosi insieme di importanza significativa per l’Ebraismo e il Cristianesimo. Essi forniscono dettagli sulla vita dei re, le dinamiche politiche e religiose dell’epoca, e le interazioni del popolo di Israele col loro Dio.
I libri iniziano con la vecchiaia di Re Davide e la sua successione da parte di suo figlio Salomone. Si narra la costruzione del tempio di Gerusalemme da parte di Salomone e la sua saggezza, nonché le sue debolezze carnali e la sua morte (1 Re 1-11).
La divisione del Regno tra nord e sud e l’operato dei re
Il libro racconta anche la divisione del regno dopo la morte di Salomone in due regni separati: il Regno di Israele a nord, con capitale Samaria, e il regno di Giuda a sud, con capitale Gerusalemme (1 Re 12-13).
I libri dei Re raccontano le storie dei vari re che regnarono su Israele e Giuda, con particolare attenzione agli eventi significativi e alle dinamiche religiose. Al termine di ogni regno, viene fornito anche un giudizio – positivo o negativo – sull’operato del re.
Questo giudizio si basa sulla condotta più o meno conforme all’operato de Re Davide e ai dettami del “Libro della Legge” – ossia a Torah – che fu prodigiosamente trovato durante i lavori di ricostruzione del Tempio di Gerusalemme.
Storie di profeti e i deuteronomisti
I profeti svolgono un ruolo importante in questi racconti, avvertendo i re e il popolo delle conseguenze delle loro azioni e chiedendo loro di seguire la legge di Dio. Famose le vicende dei profeti Elia (1 re 17-19) ed Eliseo (1 Re 19,19-21; 2 Re 2-13), suo discepolo, i quali lottarono per affermare il culto di YHWH su quelli indigeni di Canaan.
Nel corso dei libri dei Re, vengono narrate le conquiste straniere, le ribellioni interne, le guerre e gli eventi che portarono infine alla caduta di entrambi i regni. Il libro si conclude con l’esilio dei babilonesi, che deportarono gli abitanti di Gerusalemme in Babilonia nel 586 a.C. (1 Re 13 – 2 Re 25).
I libri dei Re, ancor più dei Giudici e di Samuele, sono stati profondamente influenzati dal modo di pensare e di scrivere dei cosiddetti deuteronomisti una scuola di pensiero – sorta probabilmente nel Regno del Nord nell’ottavo secolo a.C. – formata da aristocratici che si ispiravano idealmente alla Riforma del Re Giosia (2 Re 22-23) e dallo stile letterario dei testi neo-assiri.