Il capitolo 15 di 1 Samuele è un punto di svolta nel rapporto tra Dio, il profeta e il re. Ecco i protagonisti principali:
- שְׁמוּאֵל (Šĕmūʼēl) – Samuele, profeta e giudice.
- שָׁאוּל (Šāʼûl) – Saul, primo re d’Israele.
- אֲגַג (ʼĂgāg) – Agag, re degli Amaleciti.
- יְהוָה (Adonai o YHWH) – Il Nome ineffabile, Dio d’Israele.
- עֲמָלֵק (ʿĂmālēq) – Amalec, popolo nemico d’Israele.
📖 Il comando divino: una missione totale (vv.1-3)
Il capitolo si apre con un comando severo da parte di Dio, trasmesso tramite Samuele:
«Così dice il Signore degli eserciti: “Io mi ricordo di quello che Amalec fece a Israele, quando gli si oppose nel cammino mentre usciva dall’Egitto. Ora va’, colpisci Amalec e vota allo sterminio tutto quello che gli appartiene. Non risparmiare nessuno: uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini”» (1Sam 15,2-3).
Il termine ebraico usato per “votare allo sterminio” è חרם (ḥērem), un concetto che indica la completa distruzione di ciò che è considerato maledetto o destinato a Dio in un contesto di guerra sacra.
⚔️ La disobbedienza di Saul (vv.4-9)
Saul organizza un attacco militare conforme all’ordine divino, ma introduce una deviazione:
«Saul colpì Amalec… ma risparmiò Agag e il meglio del gregge e degli armenti, gli animali più grassi, gli agnelli e tutto ciò che vi era di buono» (1Sam 15,7.9).
Saul agisce secondo un calcolo umano: distrugge ciò che è scadente, ma conserva il meglio. L’obbedienza parziale, però, è disobbedienza totale.
😡 L’ira di Dio e il rimorso di Samuele (vv.10-11)
Il Signore esprime un giudizio netto su Saul:
«Mi pento di aver fatto regnare Saul, perché si è allontanato da me e non ha eseguito le mie parole» (1Sam 15,11).
Il termine ebraico נִחַמְתִּי (niḥamtî) può indicare dolore o rammarico profondo, non mutamento nel senso umano. È un antropomorfismo per esprimere la rottura del patto regale.
🐑 L’alibi fallace e il confronto con Samuele (vv.12-23)
Saul si giustifica sostenendo che gli animali siano stati risparmiati «per offrirli in sacrificio al Signore» (v.15), ma Samuele lo ammonisce duramente:
«Il Signore gradisce forse gli olocausti e i sacrifici quanto l’obbedienza alla voce del Signore? Ecco, obbedire è meglio del sacrificio, essere docili vale più del grasso degli arieti» (1Sam 15,22).
Un versetto fondamentale per la teologia profetica dell’Antico Testamento, che privilegia l’ascolto e la fedeltà al culto esteriore.
👑 La caduta del re e il giudizio finale (vv.24-35)
Saul ammette il peccato, ma è troppo tardi. Samuele gli annuncia la destituzione:
«Il Signore ha strappato oggi da te il regno d’Israele e l’ha dato a un altro migliore di te» (1Sam 15,28).
Samuele uccide personalmente Agag (v.33), completando l’ordine divino. Da quel giorno, Samuele non rivedrà più Saul.
💔 Perché tanta crudeltà? Bambini e lattanti massacrati?
Questa domanda scuote profondamente il lettore moderno. Per comprendere il comando di sterminio, bisogna entrare nel contesto del Vicino Oriente Antico:
- Le guerre erano concepite come scontri tra divinità, non solo tra eserciti.
- Il concetto di ḥērem era praticato anche da altri popoli (es. Moabiti, Hittiti): non lasciare nulla significava onorare la propria divinità con la vittoria totale.
- I bambini e i lattanti rappresentavano il futuro del nemico: eliminarli era un modo per impedire la rigenerazione della minaccia.
Tuttavia, va chiarito: questo non è un comando valido in eterno, né un modello da replicare. La rivelazione è progressiva: l’Antico Testamento prepara, attraverso durezza e conflitto, l’avvento di una nuova alleanza.
✝️ Riflessioni teologiche
- Dio prende sul serio l’obbedienza. La regalità non è un privilegio assoluto, ma un ministero sotto la Parola divina.
- Il peccato non è solo morale, è anche liturgico. Saul pecca nel cuore del rapporto con Dio, falsificando l’adorazione.
- Gesù è il re perfetto. Dove Saul ha fallito nell’obbedienza, Cristo ha obbedito fino alla morte (Fil 2,8).
- Dio trasforma la violenza antica in sacrificio redentore. Il sangue versato di Agag è un’ombra del sacrificio unico di Cristo, che ha sostituito la guerra con la croce.