Il protagonista di questa vicenda è Mica, il cui nome in ebraico, מִיכָה (Mikah), significa “chi è come Yahweh?” Questo nome riflette un tema ricorrente nella Bibbia, sottolineando l’unicità del Dio d’Israele in un periodo storico segnato dal politeismo e dall’idolatria.
La vicenda di Mica e i Daniti
La storia inizia con Mica, un uomo di Efraim, che ammette di aver rubato argento a sua madre. Dopo aver restituito l’argento, sua madre lo usa per fondere un’immagine scolpita e un idolo di metallo, contrariamente ai comandamenti divini contro la creazione di immagini scolpite.
Mica installa questi idoli nel suo santuario domestico, assumendo un Levita come suo sacerdote personale, stabilendo così un centro di culto privato.
Questo santuario privato diventa un punto di interesse per i Daniti, una tribù di Israele alla ricerca di una nuova terra dove stabilirsi. Durante la loro esplorazione, scoprono il santuario di Mica.
Attratti dall’autorità religiosa del Levita e dalla presenza degli idoli, i Daniti decidono di appropriarsi di questi oggetti sacri e del sacerdote per il loro vantaggio, portando con sé il Levita e gli idoli quando si stabiliscono nella città di Laish, ribattezzandola Dan.
La migrazione dei Daniti e la legittimazione del culto
La migrazione dei Daniti e l’assunzione del culto di Mica rappresentano un tentativo di legittimare la loro presenza nella nuova terra attraverso il culto religioso.
Questo atto di trasporto del culto da un contesto domestico a uno comunitario riflette le tensioni tra le pratiche religiose personali e quelle istituzionalizzate, nonché la fluidità delle credenze religiose in un periodo di instabilità politica e sociale.
La fine del santuario di Mica
La fine del santuario di Mica si consuma quando i Daniti saccheggiano i suoi oggetti sacri, lasciando Mica privo di qualsiasi potere religioso o politico.
Questo evento non solo segna la fine fisica del santuario ma simboleggia anche il rifiuto delle pratiche religiose idolatriche e la progressiva centralizzazione del culto in località specifiche, come indicato più avanti nel periodo dei re e del Tempio di Gerusalemme.
La storia di Mica e dei Daniti in Giudici 17-18 è più di un semplice aneddoto storico; è un’esplorazione delle tensioni tra fede personale e istituzionalizzata, delle sfide della leadership religiosa e del ruolo del culto nella legittimazione politica.