L’episodio del Diluvio all’interno di Genesi 1-11 introduce concetti di ‘creazione’ e ‘ricreazione’ nella storia primordiale. Quando si tiene conto anche di Genesi 1, si può avanzare l’ipotesi che il tema della storia primordiale sia ‘creazione-decreazione-rinascita’, ben presente nei capitoli Genesi 1-11.
La de-creazione
È evidente che il Diluvio è rappresentato non solo come una punizione per il peccato, ma come un rovesciamento della creazione, una ‘decreazione’, come l’ha definita Joseph Blenkinsopp. ‘Il mondo in cui l’ordine sorse per la prima volta da un caos acquatico primordiale è ora ridotto al caos acquoso da cui è emerso, il caos-riemergente’.
Mentre Genesi 1 raffigura la creazione principalmente come una questione di separazione e distinzione, i capitoli 6-7 rappresentano l’annullamento di quelle distinzioni. Se in Genesi 1 il firmamento impedisce alle acque celesti di cadere sulla terra se non in misura regolamentata, 7,11 vede le ‘cateratte del cielo’ aprirsi per annullare questa distinzione primordiale.
Allo stesso modo, la distinzione tra le acque inferiori e la terra in in 1,9 viene eliminata dalla fuoriuscitadelle ‘fonti del grande abisso’ (cfr. 7,11). La natura binaria dell’esistenza creata cede il passo alla informe ‘desolazione e vuoto’ che esisteva prima della creazione.
E significativamente, la distruzione segue in gran parte la stessa sequenza della creazione: terra, uccelli, bestiame, animali selvatici, esseri che brulicano, umani (cfr. 7,21).
La rinascita
La rinascita avviene, innanzitutto, con la separazione rinnovata tra mare e terra: le acque si ritirano (8,3.7.13). Segue quindi il rinnovo dell’ordine divino agli esseri viventi di ‘moltiplicarsi, essere fecondi e riempire la terra’ (8,17). Dio garantisce la struttura binaria dell’esistenza: semina e mietitura, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte sono ristabiliti (8.,2).
Infine, le leggi della creazione vengono riaffermate, seppur in forma leggermente modificata (9,1-7), la separazione tra mare e terra, elemento fondamentale nel processo creativo (1,9ff.), è riaffermata (9,8-17), e l’umanità viene ricreata (attraverso la procreazione, cap. 10) e a riempie la terra per comando divino (10,32).
Tra creazione e de-creazione
Per quanto riguarda il materiale intermedio di Genesi 1-11 tra la creazione e il diluvio, quando viene considerato dal punto di vista del tema ‘creazione-decreazione-rinascita’, emergono nuove comprensioni.
Tra esse spiccano i capitoli 3-6, che non sono semplicemente la storia del peccato umano compensato dalla grazia divina, ma la storia dell’annullamento della creazione.
Il diluvio è solo l’ultimo stadio di un processo di disintegrazione cosmica iniziato nell’Eden. Mentre il capitolo 1 considera la realtà come un modello ordinato confuso dal diluvio, i capitoli 2-3 vedono la realtà come una serie di unioni a vari livelli, che si disintegra nel corso della narrazione da Eden al diluvio.
Così, in Genesi 2, come in Genesi 1, la creazione consiste nella formazione di legami: tra gli esseri umani e il suolo, gli esseri umani e gli animali, l’uomo e la donna, l’umanità e Dio. Nel capitolo 3, la relazione di armonia tra ciascuna di queste coppie viene interrotta.
La comunione tra Dio e l’uomo che respira il respiro di Dio (2,7) diventa la relazione legale di accusatore e imputato (3,9ff.); la relazione tra uomo e donna come ‘una sola carne’ (2,24) si deteriora in reciproche recriminazioni (3,12);
il legame tra l’umanità (‘adam) e il suolo (‘adamah) da cui è stato costruito è stato sostituito da ‘un estraniamento che si esprime in una lotta silenziosa e ostinata tra l’uomo e il terreno’ (3.17ff.); l’armonia tra gli esseri umani e le bestie in cui l’umano è il padrone riconosciuto (2,19ff.) diventa una lotta perpetua tra nemici intransigenti (3,5).
In Genesi 4, un altro legame, tra fratelli, che avrebbe potuto essere paradigmatico dell’amicizia umana, viene spezzato dall’atto finale di inimicizia, l’omicidio. Caino è ulteriormente allontanato dal suolo, essendo cacciato dalla terra coltivabile (4,11), e il legame tra gli esseri umani e il suolo si allenta ulteriormente.
La disintegrazione del legame più intimo di tutti, tra gli esseri umani e il proprio respiro (che è anche il respiro divino, 2,7), inizia con gli omicidi di Caino e Lamech (4.8, 23), si allarga con le successive morti di ciascun discendente di Adamo nella genealogia del capitolo 5 e raggiunge il suo apice con la morte simultanea di quasi tutto il genere umano nel capitolo 7.
La distruzione dell’umanità è significativamente espressa in un linguaggio che ricorda la creazione: Yahweh decide di ‘cancellare l’umanità che ho creato’ (6,7), cui segue che ‘tutti coloro nei cui nasi c’era il respiro dello spirito di vita (nismat-ruah hayyim)’ morirono’ (7,22), un’eco del soffio di Yahweh Elohim nelle narici dell’uomo (nismat hayyim)’ (2,7).
Con questo, la creazione dell’umanità viene annullata.
De-creazione anche dopo il diluvio
Un nuovo movimento verso la decreazione, vista come la dissoluzione dell’unità, inizia nuovamente subito dopo il Diluvio. L’incesto di Cam con sua madre – se questo è il significato di 9,20-27 – colpisce il legame tra uomo e donna (2,23), e la dispersione dell’umanità dopo la costruzione di Babele (11.9) è un potente simbolo della disintegrazione dell’unità dell’umanità.
La tendenza degli esseri umani non è cambiata col Diluvio: l’istinto del cuore umano è malvagio fin dalla giovinezza’ (8,21) tanto dopo il Diluvio quanto prima.
Quindi c’è poco dubbio che la sequenza ‘creazione-decreazione-rinascita’ sia ben radicata in Genesi 1-11.