(Articolo del gruppo di Ebraico Biblico) E così Adamo impone un nome ad ogni essere vivente (נֶפֶשׁ חַיָּה)
L’importanza del nome
Nella concezione semitica, in particolare, il nome racchiudeva l’essenza stessa dell’individuo.
Lo stesso Dio più di una volta cambia il nome a una persona (Abramo, Sara, Giacobbe…) affinché il nuovo nome fosse un paradigma di vita. Nel Nuovo Testamento lo stesso Gesù cambia il nome al discepolo Simone.
A tal proposito, vorrei citare 1Samuele 25,25 in cui si legge:
כִּי כִשְׁמוֹ כֶּן-הוּא
Non faccia caso il mio signore di quell’uomo cattivo che è Nabal
perché egli è come il suo nome : (stolto si chiama e stoltezza è in lui)
lett : “poiché come [è] il nome così [è] lui”
Capita che a volte leggiamo superficialmente questi testi e ce ne sfugge la profondità, conoscere i nomi delle persone citate nella bibbia ce ne dà una conoscenza molto più profonda.
E’ interessante anche notare quando i nomi vengono evitati. Ad esempio la moglie di Lot, la moglie di Giobbe. Evitato per lo scarso valore dato alle donne o volutamente?
Il nome di D-o
Pensiamo allo stesso nome di Dio, Impronunciabile per gli ebrei proprio a motivo della sua grande prossimità al Signore.
non a caso il nome più importante noi non lo conosciamo o, almeno, non sappiamo (nè potremmo) pronunciarlo; sono quattro consonanti היוה che, per noi, sono semplicemente הַשֵּׁם haShem, “il Nome” per antonomasia.
Autorità e responsabilità
A me sembra che affidando all’uomo il compito di assegnare il nome ad ogni animale, ha anche stabilito che abbia autorità e responsabilità su di loro.
Nel libro di Isaia Dio dice :
Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.
(Is 43,1)
come a dichiarare che conoscere per nome, implichi appartenenza.
È come se la conoscenza che Dio ha del suo popolo sia una garanzia di cura , tutela, protezione .
Sapere che Dio ci conosce ” per nome” ci fa sentire conosciuti nel profondo, protetti e amati
Dio ad Adamo in Eden, da un lato dice che l’uomo deve soggiogare la terra e le sue creature ma usa anche un verbo molto significativo: שָׁמַר shamar (custodire), lo stesso che viene anche utilizzato in Esodo per riferirsi ai precetti.