Il Vangelo di Giovanni è per eccellenza, il Vangelo “spirituale, poiché esso contiene il messaggio di Cristo più elevato e, allo stesso tempo, più profondo. Forse per questo motivo, l’evangelista Giovanni è simboleggiato da un’aquila, che punta dritta al sole.
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Alcuni particolari del Vangelo di Giovanni
Egli scrisse il suo vangelo intorno al 90 d.C., perciò almeno due decenni dopo gli altri tre vangeli, detti “sinottici“, ossia Matteo, Marco e Luca.
Egli era verosimilmente il più giovani tra i suoi apostoli, l’unico che restò con Gesù fino alla fine, sotto la croce, dove c’era anche Maria, se lo identifichiamo con il “discepolo che Gesù amava”:
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
(Giovanni 19,26-27)
Nonostante sia un vangelo più “spirituale”, nulla ha da invidiare ai Sinottici che sono indubbiamente più antichi. Infatti, Giovanni offre dettagli storici molto importanti, soprattutto a riguardo della passione e morte di Gesù.
Proprio Giovanni, infatti, descrive con dovizia di particolari, i luoghi, i tempi e i luoghi della crocifissione (leggi Giovanni 19).
Un vangelo universale
Gli insegnamenti di Gesù hanno, soprattutto in Giovanni, un valore paradigmatico non solo per i cristiani, ma per ogni uomo che vuole approfondire veramente la propria spiritualità e umanità, uno dei più importanti è quello che riporto nel podcast.