In ciò, seguo le illuminanti considerazioni di Thomas Römer, grande studioso di Antico Testamento e docente al prestigioso Collège de France, nel suo libro I lati oscuri di Dio, edito dalla Claudiana. I libri del Deuteronomio e di Giosuè – soprattutto – presentano immagini bellicose di Dio.
La crescente influenza culturale assira in Israele
Fin dai tempi di Tiglath-Pileser (745-727 a.C.), l’area siro-palestinese faceva parte dell’impero assiro. Nel 722 a.C., il regno d’Israele perde la sua autonomia, diventando provincia assira. Anche i re di Giuda sono suoi vassalli, a partire dal 734 a.C., sebbene il regno restasse ancora in piedi.
Gli Assiri costruirono un sistema di vie di comunicazione assai efficiente tra il centro dell’impero e la periferia, favorendo così gli scambi commerciali e culturali.
Gli Assiri poi deportavano le popolazioni che sottomettevano. In genere, gli Assiri deportavano l’intellighenzia, ossia le classi sociali, religiose e politiche che potevano fomentare rivolte contro il potere centrale.
Non è difficile intuire come per i piccoli regni siro-palestinesi tutto ciò rappresentasse un vero e proprio trauma. Fino ad allora, infatti, sia Israele che Giuda mai si erano confrontati con la grande politica internazionale. Testi e documenti assiri venivano diffusi ovunque per fini propagandistici e di sottomissione dei vassalli.
L’incontro tra la cultura e la religione giudaica con quella assira ebbe un influsso decisivo per la formazione dell’Antico Testamento. Quando poi la presenza politica assira diminuì, durante il regno di Giosia (640-609 a.C.), iniziò a fiorire la letteratura biblica.
Le origini della Bibbia
Il primo testo, è la parte più antica del Deuteronomio, dov’è facile riconoscere lo stile e l’ideologia assira. I testi di Dt 6,4-5 e 10,12 sono emblematici a tal riguardo. Vi si parla di un Dio – YHWH – diventato unico in Giuda e che dev’essere amato in modo esclusivo ed unico.
Tale amore non ha – in questi testi – un significato sentimentale o passionale. Infatti, in Dt 10,12 il verbo amare è accompagnato dai verbi temere, servire e obbedire. Questi ultimi, infatti sono verbi che rappresentano piuttosto temi come la lealtà e la sottomissione, ben presenti nei famosi trattati assiri di vassallaggio, in cui il re dev’essere amato dai suoi vassalli:
«Amerai Assurbanipal figlio di Assaraddon, re di Assiria come te stesso»
(627 a.C circa)
«Ameremo Assurbanipal, re di Assiria e odieremo il suo nemico … »
(650 a.C. circa)
Nel Deuteronomio, Dio è presentato come un sovrano assiro. L’intera struttura del Deuteronomio è simile alla forma letteraria dei trattati di vassallaggio assiri. Per esempio, l’appello ai dei-testimoni a garanzia della validità del trattato (cfr. Dt 30,19) e le benedizioni e maledizioni per coloro che rispettano o non rispettano il trattato (cfr. Dt 28,20).
La differenza è che nel Deuteronomio, Dio – YHWH – prende il posto del re assiro. Ma ciò ha una conseguenza importante: Dio allora è raffigurato come un Re guerriero a cui si deve lealtà e sottomissione.