La triste storia di Iefte

27 Giugno 2023

Secondo il racconto biblico, Iefte era il figlio illegittimo di Galaad, un uomo importante della tribù di Manasse. A causa della sua nascita illegittima, venne escluso dalla sua famiglia e scacciato dalla sua tribù. Iefte si rifugiò nella terra di Tob, dove si unì ad un gruppo di uomini scalcagnati che lo seguirono diventando un gruppo di briganti.

Tuttavia, quando gli Ammoniti attaccarono Israele, i capi della tribù di Galaad si resero conto della necessità di un comandante militare. Allora si rivolsero a Iefte, che accettò di aiutarli nella guerra contro gli Ammoniti a condizione che, se avesse vinto, sarebbe diventato il capo di Galaad (Gdc 11,1-8).

Egli pregò il Signore chiedendo aiuto e fece un solenne voto: se gli avesse dato la vittoria, avrebbe sacrificato come olocausto la prima persona che gli sarebbe uscita incontro al ritorno dalla battaglia.

Iefte sconfisse gli Ammoniti e, al suo ritorno a casa, fu accolto dalla sua unica figlia, che uscì incontro a lui con tamburelli e danze. Iefte fu sconvolto perché si rese conto di aver fatto un voto imprudente che lo obbligava a sacrificare sua figlia (Gdc 11,30-31).

Nonostante la tristezza e il dolore, Iefte mantenne il suo voto e sua figlia accettò il suo destino.

Prima della sua morte, la figlia chiese di avere due mesi di tempo per piangere la sua verginità, poiché non si sarebbe mai sposata o avuto figli. Il racconto termina affermando che ogni anno le donne di Israele commemoravano la figlia di Iefte per quattro giorni (Gdc 11,37).

L’insegnamento morale del racconto

Ecco alcune possibili interpretazioni:

  1. L’obbedienza verso Dio: Il racconto sottolinea l’importanza di obbedire a Dio e di adempiere ai voti fatti nei suoi confronti. Nonostante la crudeltà del sacrificio, Iefte ritiene di dover mantenere la promessa fatta a Dio, anche se ciò comporta una grande sofferenza personale.
  2. Il valore del sacrificio: Il racconto pone l’accento sul concetto del sacrificio personale in nome della fede o di un ideale superiore. Iefte sacrifica, anche se in modo tragico, per adempiere alla sua promessa e dimostrare la sua devozione a Dio.
  3. La critica ai voti precipitosi: Alcuni studiosi interpretano il racconto come una critica verso la pratica dei voti precipitosi. Iefte potrebbe essere visto come un personaggio tragico che cade vittima della sua stessa promessa irrazionale, sottolineando la necessità di considerare attentamente le conseguenze delle nostre azioni prima di fare giuramenti.

Si tratta di concetti lontani dal nostro modo di pensare e giustamente superati. Essi sono da situare nel contesto storico-letterario dell’epoca, quando in periodi di guerra era quasi tutto permesso.

Dio era il re e condottiero delle schiere israelitiche e come ogni altro re dell’epoca esigeva fedeltà assoluta. Solo in epoca più recente – intorno al VI secolo a.C. – questa idea così materiale e rude iniziò a stemperarsi, a favore di un’idea di Dio universalista e benevola.

Simone Venturini

Simone Venturini

Simone Venturini, nato a Fano, Biblista e Professore di Ebraico e Studi biblici è da sempre in prima linea nel settore della divulgazione e della formazione. Vive a Roma insieme alla sua famiglia ed ha ricoperto ruoli importanti nelle più prestigiose università e istituzioni pontificie di Roma. La sua mission è quella di dare alla gente gli strumenti indispensabili per approfondire la Bibbia e capire il senso della vita e della storia.

il nome

CORSO DI EBRAICO ANTICO

Se vuoi verificare il significato originale della Bibbia, per capire meglio cosa accade nel mondo e uscire dall’ansia della precarietà, di una vita senza radici, il video corso di ebraico antico è ciò che fa per te!

CORSO BIBLICO

Pensi che la Bibbia sia un libro che parli solo del passato? Credi che la Bibbia non abbia nulla a che fare con la tua vita, oggi? Scopri il corso che ti farà cambiare idea e crollare tanti luoghi comuni

Articoli correlati

La potenza della parola: il verbo אָמַר (‘amar) nella Bibbia Ebraica

La potenza della parola: il verbo אָמַר (‘amar) nella Bibbia Ebraica

Genesi 1,3 «Dio disse: «Sia la luce!» E la luce fu». וַיֹּאמֶר אֱלֹהִים יְהִי אוֹר וַיְהִי אוֹר Vayomer Elohim yehi or vayhi or In questo versetto, il verbo אָמַר (amar) è usato per descrivere l'atto creativo di Dio. Dio "disse" e, con la sua parola, creò la luce....

Perché la preghiera spesso un funziona?

Perché la preghiera spesso un funziona?

«In verità io vi dico: se uno dice a questo monte: «Sii sollevato e sii gettato nel mare», e se non dubita suo cuore, ma crede che quanto dice avverrà, gli sarà fatto» Marco 11,23 ἀμὴν λέγω ὑμῖν ὅτι ὃς ἂν εἴπῃ τῷ ὄρει τούτῳ Ἄρθητι καὶ βλήθητι εἰς τὴν θάλασσαν καὶ μὴ...

Di quanti libri è composta la Bibbia ebraica?

Di quanti libri è composta la Bibbia ebraica?

La Bibbia ebraica, o Tanakh, è una raccolta di testi sacri che formano la base del giudaismo. La parola "Tanakh" è un acronimo formato dalle iniziali delle tre parti principali che la compongono: Torah, Nevi'im e Ketuvim. Torah (תּוֹרָה) «Ascolta, Israele: il Signore...

SCOPRI I TESORI DELLA BIBBIA EBRAICA

CON I MIEI CORSI

CORSO DI EBRAICO ANTICO

Un corso unico, che ti consente di imparare l’ebraico in maniera basilare fin dal primo livello. Dalla Genesi, ai profeti, ti do le chiavi del tuo mondo interiore…

CORSO BIBLICO

Una vera e propria scuola di interpretazione biblica. Ogni testo viene studiato a più livelli, attualizzandolo e portandolo direttamente alla tua esperienza di vita.

biblepedia

La Bibbia come non te l’hanno mai spiegata

Chi è l’angelo (מַלְאָךְ – mal’ak) nella Bibbia ebraica?

Il termine מַלְאָךְ appare in numerosi passaggi della Bibbia ebraica. La parola ebraica מַלְאָךְ (mal’akh) deriva dalla radice verbale לָאַךְ (la’akh), che significa "inviare". Pertanto, מַלְאָךְ può essere tradotto come "messaggero" o "colui che è inviato". Nella...

COME POSSO AIUTARTI?

Privacy Policy

10 + 13 =

error: Il contenuto è protetto