Attribuito a Rabbi Shneur Zalman di Liady, fondatore di Chabad, è il pensiero che esistano porte in cielo che possono essere aperte solo attraverso la melodia e il canto. Fin dalla sua nascita nel XVIII secolo, il movimento Chassidico ha abbracciato musica e danza come espressioni religiose ebraiche di potente impatto.
Questo ha dato vita al nigun chassidico (in ebraico “melodia”; plurale nigunim), un nuovo genere di musica vocale ebraica. Descritto spesso come una preghiera musicale mistica o un linguaggio spirituale oltre le parole, il nigun chassidico rappresenta un elemento fondamentale di tutta la cultura ashkenazita. Secondo le parole di un maestro chassidico, il nigun è “la penna dell’anima”.
Caratteristiche e Stile
I nigunim chassidici variano notevolmente in stile, forma e sentimento. Alcuni sono lenti e meditativi, altri veloci e gioiosi. Tuttavia, condividono alcune caratteristiche di base: sono canzoni composte da più frasi melodiche, tipicamente cantate senza accompagnamento strumentale e senza parole. Invece delle parole, si utilizzano sillabe ripetute senza senso (come bam-bam-bam e doi-doi-doi). I nigunim vengono eseguiti anche con uno stile vocale espressivo distintivo, con inflessioni drammatiche simili alla musica cantoriale, evidenziate dai termini yiddish krekhts (gemito, sospiro) e kneytsh (pizzicotto).
Questa forma unica riflette la natura creativa e radicale della teologia chassidica. Sebbene la connessione tra musica e preghiera ebraica non sia stata un’invenzione esclusivamente chassidica, la musica ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita religiosa ebraica, come testimoniano i testi biblici antichi come il Libro dei Salmi e i canti liturgici medievali (piyyutim).
La rivoluzione musicale del movimento chassidico del XVIII secolo ha elevato la musica a un simbolo superiore al testo sacro. Melodie che ora non solo erano accettabili, ma in alcuni casi considerate più importanti delle parole stesse.
Questa idea inizia con il fondatore del Chassidismo, Rabbi Israel Baal Shem Tov (il Besht, 1698-1750), che ha enfatizzato l’importanza della musica vocale come forma di confessione personale e espressione spirituale.
Ha insegnato che il canto è una forma di espressione spirituale superiore alla preghiera tradizionale e che il nigun chassidico era un percorso musicale verso Dio che superava i limiti del linguaggio stesso.
I Nigunim di Chabad
Per il primo Rebbe Lubavitcher, la melodia era un effusione dell’anima umana individuale; le parole interrompevano solo il flusso di emozioni. Inoltre, le melodie con testi erano limitate nel tempo perché duravano solo quanto le parole. “Il canto delle anime”, d’altra parte, “consiste solo di toni, privi di parole”, raggiungendo così un livello veramente cosmico dell’universo.
Tipologie di Nigunim
Con il tempo, tra le varie comunità chassidiche e nel più ampio mondo ebraico dell’Europa orientale, si sono sviluppate diverse tipologie di nigunim. Questi includono i nigunim deveykut, (נִגּוּנִים דְּבֵקוּת) melodie per la danza e nigunim tisch (נִגּוּנִים תִּשׁ), ciascuno con la sua unicità e capacità di elevare spiritualmente chi li ascolta o li esegue.
In sintesi, il nigun chassidico è molto più di una semplice melodia; è una via verso l’elevazione spirituale, un mezzo attraverso il quale l’anima si esprime e si avvicina al divino, manifestando il potere profondamente trasformativo e spirituale della musica nella vita e nella pratica religiosa ebraica.