In Ebraico, per alcune lettere dell’alfabeto esistono forme diverse a seconda che la lettera si trovi all’inizio o alla fine di una parola. Esse sono kaf (כ), mem (מ), nun (נ), peh (פ) e tsade (צ). Per ognuna di queste cinque lettere c’è una lettera corrispondente chiamata sofit in ebraico post-biblico:
kaf (ך), mem (ם), nun (ן), peh (ף) e tsade (ץ). In origine, anche la mem aveva la classica forma allungata delle altre quattro, poi prevalse la classica forma quadrata con gli angoli smussati. Tale forma, ricorre eccezionalmente anche non alla fine di una parola in Isaia 9,6:
לםרבה (לְמַרְבֵּה) הַמִּשְׂרָה וּלְשָׁלוֹם אֵין־קֵץ עַל־כִּסֵּא דָוִד וְעַל־מַמְלַכְתּוֹ לְהָכִין אֹתָהּ
וּלְסַעֲדָהּ בְּמִשְׁפָּט וּבִצְדָקָה מֵעַתָּה וְעַד־עוֹלָם קִנְאַת יהוה צְבָאוֹת תַּעֲשֶׂה־זֹּאת
Come si nota, la prima parola לםרבה ha una mem finale tra le lettere. La forma sofit – dalla parola sof che in aramaico significa “fine” – si ottiene ruotando in senso antiorario di 90 gradi la base di ciascuna lettera – ad eccezione di mem – così da ottenere una linea verticale.
Due lettere, kaf e peh, quando sono alla fine si leggono solo in modo più leggero, vedi articolo precedente. Se tale suono è praticamente indistinguibile in kaf, la peh finale (ף) si legge in gran parte dei casi f e non p.
Alcuni, considerano anche queste cinque lettere nel sistema di numerazione ebraico – che ha origini post bibliche -perciò la taw non è l’ultima lettera, che corrisponde al numero 400. Infatti, le cinque lettere sofit costituiscono le altre cinque centinaia:
kaf (ך) = 500
mem (ם) = 600
nun (ן) = 700
peh (ף) = 800
tsade (ץ) = 900