Rispose la donna al serpente:«Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare …
Genesi 3,2
Questa è la risposta della donna alla domanda che il serpente le aveva posto: “ma è proprio vero che Dio vi ordinato di non mangiare nulla?” Il serpente aveva insinuato nella prima donna l’immagine di un Dio ingiusto e insensibile agli appetiti dell’uomo. La donna, nella prima parte della sua risposta, riferisce al serpente la verità.
Il dialogo nascosto tra Adamo ed Eva
Ella è ancora la vera compagna dell’uomo, perché è in sintonia con lui e perché riferisce ciò che Dio gli aveva detto. Ma come può donna sapere cosa Dio disse all’uomo se, quando Dio parlava con l’uomo, essa non era stata neppure creata?
Evidentemente, l’uomo deve averle detto qualcosa, deve averle comunicato ciò che Dio disse solo a lui. Tuttavia, il testo non dice nulla del background – lo “sfondo narrativo” – di questo testo, di cosa bisognerebbe sapere prima di leggerlo. E comunque non vedo altra possibilità, se non questa.
Il problema è che la donna sta parlando non con Dio, ma con il serpente. Ed il serpente deve aver avuto un buon motivo per parlare con lei e non con l’uomo.
La donna alleata del serpente?
Nella storia delle religioni, la donna appare spesso come alleata del serpente. Anzi, spesso la donna viene raffigurata come “amante” del serpente che cerca da lei una generazione.
Che sia presente anche qui questo sfondo mitologico? Che il serpente abbia interpellato la donna perché voleva avere da lei una discendenza di uomini ribelli a Dio? Anche in questo caso il testo non dice nulla, almeno direttamente.
Certamente, però, la donna probabilmente non conosce l’astuzia del serpente che le si era rivolto con il tono di chi insinua, di come mette in dubbio, di chi vuol falsificare la testimonianza di qualcun altro – in questo caso di Dio – per additare se stesso come il vero alleato.