Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
Genesi 1,27
Questo versetto sembra un riassunto di ciò che è stato detto precedentemente. In realtà dice molte cose di più sul mistero dell’essere umano creato da Dio a sua immagine e somiglianza (Gen 1,26).
Ad immagine di Dio
Anzitutto, non si ripete che Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza, ma solo che “Dio creò l’uomo a sua immagine”. Viene scelto qui il primo termine, quello che indica una somiglianza fisica (in Ebr. tsélem – צֶלֶם) e non quello che indica una somiglianza spirituale (in Ebr. demùt – דְּמוּת).
Perché? Difficile rispondere a questa domanda; forse perché il termine “immagine” racchiude in sé anche la somiglianza di una certa cosa. Ed infatti, una statua rappresenta sempre qualcosa di non materiale, come per esempio una divinità.
Bisogna, piuttosto, osservare il modo in cui è costruita la frase. L’essere umano creato a immagine di Dio è “adàm”, che in ebraico significa “uomo”, ma anche “umanità”.
Maschio e femmina
Ora, questo adàm che potremmo definire come l’immagine pregnante di Dio è anche maschio e femmina. In ebraico, questi due termini, rispettivamente zaqàr (זָכָר) e neqevàh (נְקֵבָה), indicano la reciprocità sessuale tra maschio e femmina. In altre parole, indicano il maschio e la femmina in rapporto tra loro.
Ma la cosa importante è, appunto, il modo in cui viene costruita la frase:
frase 1: a immagine di Dio lo creò
frase 2: maschio e femmina lì creò
in Ebraico, si tratta di un parallelismo sinonimico, ossia le due parti della frase parlano della stessa realtà, ma usando termini diversi. Ciò che è uguale in tutte e due le frasi è il verbo “creare”.
Nella frase 1 “immagine di Dio” corrisponde invece a “maschio e femmina” della frase 2. Che significa? Viene detta la stessa cosa con termini diversi. In altre parole, l’immagine di Dio, ossia adàm, è maschio e femmina insieme!!
Adam: maschio e femmina
Adàm, perciò, ossia l’essere umano contiene in sé sia l’elemento maschile che quello femminile; non vi sarà mai, perciò, uomo o donna compiuti e realizzati se non quelli che hanno integrato in sé il maschile e il femminile. Questo dato, forse, scandalizzerà alcuni, ma in realtà è Dio stesso fatto così.
Infatti, in diversi brani della Bibbia Dio è presentato come padre e madre insieme (cfr. per es. Isaia 49,15). Si tratta della costituzione profonda dell’essere umano, ripresa anche dalla psicologia che, infatti, parla di “Animus” e di “anima” come due principi che devono sapersi integrare dentro l’uomo.
Questo brano della Genesi è perciò il miglior antidoto non solo contro l’omofobia, ma anche contro il pensiero che si possa essere totalmente eterosessuali o totalmente omosessuali. Ossia, non esistono etichette quando si parla della natura umana; essa è complessa, talmente complessa che ogni tentativo di definizione della sessualità in un modo o in un altro è banalizzazione.
L’uomo o la donna veramente tale, è colui o colei che sa mettere ordine dentro di sé, sa armonizzare gli opposti, affinché il maschio e la femmina possano diventare veramente “adàm”, ossia uomini e donne creati a immagine di Dio!