Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
Salmo 42,1
כְּאַיָּ֗ל תַּעֲרֹ֥ג עַל־אֲפִֽיקֵי־מָ֑יִם כֵּ֤ן נַפְשִׁ֨י תַעֲרֹ֖ג אֵלֶ֣יךָ אֱלֹהִֽים׃
תהלים 42,2
Mi ha colpito molto questo versetto. Mi ha colpito l’immagine di questa cerva (אַיָּ֗ל ‘ayyal) alla quale il Salmista paragona la sete della sua anima.
La cerva e la vita
Sono andata ad approfondire e ho trovato che la cerva, subito dopo aver partorito , ha una
necessità vitale di acqua per il suo stato particolare. Senza acqua potrebbe morire.
Mi è piaciuta questa similitudine, così intensa e la faccio mia. Senza Hashem penso che potrei morire…
È bello ritrovare descritte nelle Scritture le nostre stesse emozioni, e esprimerle con le parole originali con cui sono state scritte.
I cervi vivono nei boschi, preferibilmente vicino ai corsi d’acqua. E i branchi sono guidati da una femmina: la cerva.
Se pensiamo poi che il Medio Oriente ha anche paesaggi dove i corsi d’acqua sono pochi e rari, diventa ancora più forte la ricerca, il desiderio di trovare una sorgente d’acqua, di vita.
Diventa allora sempre più possibile, affinando la nostra sensibilità, avvicinarci al desiderio, alla ricerca che questo animale, simbolo anche di purezza, tenerezza, innocenza, compie per cercare vita, dopo aver dato vita.
E’ un circolo virtuoso che necessita di una sorgente sempre viva, che, forse, le parole dei salmi ci accompagnano a riconoscere.