La Cabala – קַבָּלָה in Ebraico – anche nota come Cabala, è una tradizione mistica ebraica che si occupa dello studio dei principi esoterici e dei misteri della Torah.
È un sistema di pensiero complesso che cerca di comprendere gli aspetti nascosti e spirituali dell’universo e della relazione tra l’uomo e il divino.
La parola “Qabbalah” – קַבָּלָה – deriva dalla radice ebraica “QBL” – קבל – che significa “ricevere”. Ciò significache la Cabala è una tradizione che è stata tramandata attraverso generazioni di saggi e studiosi ebraici.
La Cabala ha origini antiche, ma il suo sviluppo principale avvenne nel periodo medievale, soprattutto nella Spagna moresca e successivamente in altre parti del mondo ebraico.
Uno dei testi centrali della Cabala è il “Libro della Creazione o Formazione” o “Sefer Yetzirah” – סֵפֶר יְצִירָה in Ebr. – che fu uno dei primi testi a esplorare le corrispondenze tra le lettere ebraiche, numeri e principi cosmici.
Un altro testo fondamentale della Qabbalah è lo “Zohar” (Libro dello Splendore) – זֹהַר in Ebr. – scritto da Rabbi Shimon bar Yochai nel XIII secolo. Lo Zohar è una raccolta di commentari mistici sulla Torah e contiene una vasta gamma di concetti e simboli associati alla Qabbalah.
Concetti fondamentali della Cabala
La Cabala si concentra su concetti come gli “Sefirot” סְפִירוֹת (le emanazioni divine), i “Partzufim” פַּרְצוּפִים (le manifestazioni divine), le “Lamed Vavniks” לאַמע וואָווניק (i 36 giusti) e la “Tzimtzum” צִמצוּם (la contrazione divina).
Questi concetti sono utilizzati per spiegare l’origine dell’universo, la natura della divinità e la connessione tra l’uomo e Dio.
Partzufim
I “Partzufim” sono concetti fondamentali nella Cabala che descrivono le manifestazioni o i volti divini. Si riferiscono a diverse configurazioni o aspetti della divinità che riflettono varie qualità e attributi.
I Partzufim sono spesso rappresentati come figure antropomorfiche o metaforiche per aiutare a comprendere complessi concetti mistici. Ciascun Partzuf è caratterizzato da una combinazione unica di Sefirot, le emanazioni divine che rappresentano i diversi aspetti dell’universo e della divinità stessa.
Il concetto dei Partzufim si basa sulla premessa che l’Essere divino, chiamato anche ‘En Sof – אֵין סוֹף – (l’Infinito), è troppo vasto e complesso per essere compreso e conosciuto direttamente. Pertanto, ‘En Sof si manifesta attraverso i Partzufim, che sono una sorta di filtro o intermediario tra l’Essere divino e il mondo fisico.
Ci sono diversi Partzufim che sono descritti nella tradizione della Qabbalah. Alcuni dei principali sono:
- Adam Kadmon: Questo è il Partzuf primordiale, la forma originaria dell’uomo, che rappresenta l’immagine divina dell’umanità. È considerato la radice di tutti gli altri Partzufim.
- Atik Yomin: Questo è il “Vecchio dei Giorni”, la forma più elevata dell’Essere divino. Rappresenta l’aspetto trascendente e nascosto di Dio.
- Arich Anpin: Questo è il “Volto Lungo” o “Volto Esteso”, che rappresenta la misericordia divina e la saggezza superiore.
- Abba e Imma: Questi sono il “Padre” e la “Madre”, che rappresentano i principi maschili e femminili dell’amore e della compassione divina.
- Zeir Anpin: Questo è il “Piccolo Volto” o “Volto Giovane”, che rappresenta il principio maschile attivo e la manifestazione di Dio nel mondo fisico.
- Nukva: Questo è il “Femminile”, rappresenta il principio femminile passivo e la manifestazione della comunità e dell’accoglienza divina.
I Partzufim sono collegati e interconnessi tra loro, formando una complessa rete di relazioni divino-umane.
Attraverso la meditazione e lo studio dei Partzufim, si crede che sia possibile sviluppare una connessione più profonda con il divino e una maggiore comprensione dei misteri dell’universo.
Lamed vavnik
I “Lamed Vavniks” sono una figura leggendaria e misteriosa nella tradizione ebraica. Secondo la credenza, sono un gruppo di 36 individui giusti e altruisti che vivono in ogni generazione e che, con la loro presenza, contribuiscono a sostenere il mondo.
La loro denominazione “Lamed Vavniks” è legata alla lingua ebraica. La lettera “Lamed” (ל) e la lettera “Vav” (ו) rappresentano i numeri 30 e 6, rispettivamente. Quindi, “Lamed Vavniks” significa letteralmente “trentasei”.
Secondo la tradizione, questi 36 giusti sono talmente umili e discreti che non sono consapevoli del loro ruolo o della loro importanza.
Si mescolano tra le persone comuni e spesso svolgono lavori ordinari, senza attirare l’attenzione su di sé. Tuttavia, si dice che il loro comportamento puro e virtuoso sia di vitale importanza per la sopravvivenza del mondo.
La credenza nei Lamed Vavniks ha origini antiche e si è diffusa in diverse comunità ebraiche. La tradizione si basa su alcune storie bibliche e testi mistici che fanno riferimento a persone giuste e altruiste che hanno avuto un impatto significativo sulla storia ebraica e sulla protezione del popolo ebraico.
Secondo la credenza popolare, incontrare un Lamed Vavnik senza saperlo potrebbe portare fortuna o una benedizione. Si crede che la presenza di almeno 36 individui giusti nel mondo sia sufficiente per giustificare l’esistenza e la salvezza dell’intera umanità.
Tuttavia, è importante notare che la figura dei Lamed Vavniks non è una dottrina o un insegnamento ufficiale della religione ebraica. È più una leggenda o una tradizione popolare che riflette l’idea dell’importanza della giustizia e dell’altruismo nella spiritualità ebraica.
Tsimtsum
Il concetto di “Tsimtsum” è un elemento centrale nella tradizione della Qabbalah. La parola “Tsimtsum” significa “contrazione” o “restrizione”, e si riferisce all’idea che l’Essere divino, chiamato ‘En Sof (l’Infinito), si sia contratto o ritirato per creare spazio per l’esistenza dell’universo.
La contrazione dell’Ein Sof permette la creazione di uno spazio vuoto o di un “vuoto” all’interno dell’universo in cui possono manifestarsi le varie forme di esistenza.
È come se Dio avesse lasciato un vuoto per permettere l’emergere di altre realtà e individui. Questa contrazione è vista anche come un atto di amore e di generosità da parte di Dio, poiché permette agli altri di esistere e di svilupparsi.
Il concetto di Tsimtsum sottolinea l’idea che, nonostante la contrazione di Dio, la sua presenza continua a permeare tutto l’universo. In altre parole, anche se Dio si è ritirato per creare spazio per il mondo, la sua energia e la sua essenza sono ancora presenti e si manifestano attraverso le diverse forme di vita e di esistenza.
Oggi molti si improvvisano qabalisti, ma bisogna ricordare che senza la conoscenza dell’ebraico e della mistica ebraica, si rischia di introdurre elementi estranei ad essa e fuorvianti.