Spesso, la gente dice che la Bibbia è piena di leggi e proibizioni. È un dato di fatto, ovviamente. Ma si tratta veramente di proibizioni?
Nell’Eden
Partiamo, dalla prima e fondamentale “proibizione”, quella che Dio – anzi YHWH – fa ad Adamo di non mangiare del famoso, famosissimo albero della conoscenza del bene e del male (Gen 2,16-17).
Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».
Nel testo ebraico, si usa il verbo tsawah – in Ebr. צָוָה – che effettivamente significa dare un precetto. Da questo verbo, infatti, discende il nome mitswah – in Ebr. מִצְוָה – che significa “precetto”.
Però, YHWH aveva messo Adamo nell’Eden, dove non solo c’era l’albero della conoscenza del bene e del male, ma anche l’altrettanto famoso albero della vita.
La logicità del precetto
Adamo, in effetti, obbedisce al comando divino e non mangia dell’albero di cui Dio aveva parlato. Del resto, aveva tanti altri alberi da frutto di cui cibarsi e magari anche piante.
YHWH gli aveva detto che quell’albero poteva nuocere, perché – diremmo noi oggi – i suoi frutti erano velenosi. Perché mangiare un albero dai frutti velenosi?
L’obbligo, perciò, non è irrazionale, ma perfettamente logico: chi mangerebbe un frutto velenoso? È un po’ come quei cartelli che mettono gli agricoltori vicino a una pianta cui sono stati somministrati gli anticrittogamici.
Quando un precetto logico diventa morale
È l’uomo e nessun altro che ha il potere di trasformare un ordine sensato in una morale assurda e insensata. Solo le parole della prima donna, di fronte alle insinuazioni del serpente:
«È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete».
(Genesi 3,1-3)
Non toccare un albero velenoso credendo che il solo tocco possa nuocere in qualche modo è assurdo. Questa è la morale che l’uomo si dà e che provoca l’opposto di quello che vieta.
Un precetto, dunque, è ben diverso da una morale che impedisce senza dare ragioni plausibili. Un ragionamento, questo, instillato nella prima donna, dal serpente…
Le leggi della Bibbia
Non è questa la sede per parlare di tutte le altre centinaia di proibizioni presenti nella Bibbia, soprattutto nell’Antico Testamento. Per la società di allora, esse avevano un senso preciso, per il buon andamento della vita nel gruppo di appartenenza.
Purtroppo, però, su tali leggi bibliche, sono state costruite fin troppe leggi che spesso non hanno veramente alcun senso… a meno che, non ci si prenda la briga di trovarlo e spiegarlo!