La Bibbia, per la prima volta, parla di “separazione” – in Ebraico בָּדַל (badal) – ossia della distinzione sulla base dell’identità e natura peculiare di una cosa rispetto ad un’altra, in Genesi 1,4:
Nel libro del Levitico – vedi per esempio 10,10-11; 20,22-26 – la “distinzione” è la nota dominante della comunità giudaica post esilica. Per sopravvivere alla catastrofe dell’esilio in Babilonia, i Giudei devono ritrovare la propria identità.
Anche la Bibbia nasce da tale preoccupazione, quella di avere una sorta di “identità costituzionale” agli occhi dell’Impero Persiano, che garantiva ai Giudei la libertà di culto e organizzazione.
Così Dio – אֱלֹהִ֑ים ‘Elohim – separa ciò che buono – ט֑וֹב tov – da ciò che evidentemente non lo è, ossia le tenebre, che poi nella Bibbia simboleggiano il male (Per es. Proverbi 2,13; Sapienza 17,2, etc.)