Il libro di Giosuè è il primo dei cosiddetti “libri storici”, secondo la divisione della Bibbia cristiano-cattolica e il primo dei cosiddetti “profeti anteriori” secondo il canone ebraico. Esso può essere suddiviso in due parti:
- cc. 2-12: preparazione e realizzazione della conquista della Terra promessa
- cc. 13-22: territori e confini delle tribù d’Israele dopo il loro insediamento nella Terra promessa
Il libro è aperto e chiuso da discorsi di YHWH e di Giosuè (Gs 1 e Gs 23-24). Gli studiosi pensano che questi due ultimi capitoli – i cc. 23-24 – sia di origine esilica o perfino post-esilica – VI-V sec. a.C. Fu infatti durante l’esilio e dopo l’esilio che molti degli attuali libri della Torah, Libri storici e profeti presero forma.
I territori assegnati alle dodici tribù: mito o realtà?
Un discorso particolare meritano gli elenchi dei territori assegnati alle 12 tribù d’Israele (cc. 13-19). Qual è la loro origine? Molti studiosi pensano che questi elenchi risalgano al periodo monarchico (sec. XI a.C. ss.) o perfino a quello dei Giudici (sec. XII-XI a.C.). D’altra parte altri studiosi pensano invece che questi elenchi risalgano ad un epoca recente, intorno al VI sec. a.C.
Francamente è difficile pensare che Israele, in un’epoca così antica della sua storia – come quella monarchica – sia stato suddiviso in modo ordinato e preciso in dodici tribù. Non è però inverosimile che essi riflettano in parte la riorganizzazione territoriale avvenuta durante il regno di Giosia (VIII-VII sec. a.C.)
Infatti, secondo alcuni testi come Gs 15,20-62 e 18,21-28 riflettono i nomi dei distretti di Giuda, compreso Beniamino, intorno al 620 a.C.
Anche i cc. 2-12, ossia i racconti della conquista vera e propria – tra i quali il celebre racconto dell’attraversamento miracoloso del Giordano – sono stati per lungo tempo un terreno fiorente di indagine. Basandosi soprattutto sulle descrizioni dettagliate presenti nei cc. 6-9 alcuni sostenevano che tale sezione contenesse tradizioni locali del II millennio a.C. raccolte con l’intento di spiegare l’insediamento della tribù di Beniamino.
In seguito un redattore giudeo avrebbe rielaborato queste tradizioni, inquadrandole in un contesto pan-israelita ossia che riguardava l’insieme di Israele. I due autori, come è noto, sostenevano anche che Israele avesse conquistato il suolo cananeo, ipotesi oggi quasi totalmente scartata dagli studiosi.
Infatti, gli archeologi sostengono che l’entità chiamata Israele – per la prima volta nella stele di Mernepta del XIII sec. a.C. – emerse da popolazioni locali che progressivamente si insediarono nelle colline di Canaan.