Oggi proponiamo una riflessione sapienziale sul Salmo 1:
אַ֥שְֽׁרֵי־הָאִ֗ישׁ אֲשֶׁ֤ר ׀ לֹ֥א הָלַךְ֮ בַּעֲצַ֪ת רְשָׁ֫עִ֥ים וּבְדֶ֣רֶךְ חַ֭טָּאִים לֹ֥א עָמָ֑ד וּבְמוֹשַׁ֥ב לֵ֝צִ֗ים לֹ֣א יָשָֽׁב׃
Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti
Questo versetto afferma che le persone felici e benedette sono coloro che si astengono dal seguire i consigli degli empi, evitano di camminare sulla strada dei peccatori e non si associano con gli stolti. In altre parole, coloro che cercano di evitare cattive influenze e decisioni sbagliate sono considerati beati.
Si tratta spesso di gente che – diversamente a ciò che si possa pensare – è in “cattiva coscienza”, perché si dissocia dall’opinione comune che, soprattutto oggi, è fonte di morte e rovina.
כִּ֤י אִ֥ם בְּתוֹרַ֥ת יְהוָ֗ה חֶ֫פְצ֥וֹ וּֽבְתוֹרָת֥וֹ יֶהְגֶּ֗ה יוֹמָ֥ם וָלָֽיְלָה׃
ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte.
Questo versetto enfatizza l’importanza di meditare sulla legge del Signore in modo costante. Chi è benedetto trova gioia e soddisfazione nella Parola di Dio e dedica il proprio tempo a riflettere su di essa.
La “Legge del Signore” – תוֹרַ֥ת יְהוָ֗ה – è la prima parte della Bibbia ebraica, la Torah, il cosiddetto Pentateuco, base e fonte di tutta la spiritualità ebraica.
וְֽהָיָ֗ה כְּעֵץ֮ שָׁת֪וּל עַֽל־פַּלְגֵ֫י מָ֥יִם אֲשֶׁ֤ר פִּרְי֨וֹ ׀ יִתֵּ֬ן בְּעִתּ֗וֹ וְעָלֵ֥הוּ לֹֽא־יִבּ֑וֹל וְכֹ֖ל אֲשֶׁר־יַעֲשֶׂ֣ה יַצְלִֽיחַ׃
Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere.
Qui si fa un’affermazione potente: chi si dedica alla meditazione della Torah è come un albero rigoglioso piantato vicino a una sorgente d’acqua.
Questo albero prospererà, darà frutto al momento giusto, quando giunge il momento – che Dio solo sa – di fare la propria parte.
לֹא־כֵ֥ן הָרְשָׁעִ֑ים כִּ֥י אִם־כַּ֝מֹּ֗ץ אֲֽשֶׁר־תִּדְּפֶ֥נּוּ רֽוּחַ׃
Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde.
In contrasto con l’uomo giusto, gli empi – הָרְשָׁעִ֑ים – sono paragonati a paglia o pula che il vento spazza via. Questa immagine suggerisce la fragilità e l’inevitabile rovina di coloro che si allontanano dalla retta via.
Questa immagine sottolinea anche lo stile di vita effimero e superficiale che molta gente oggi persegue, tutto improntato al soddisfacimento delle proprie voglie, a tutti i costi e senza riguardo per nessuno.
עַל־כֵּ֤ן ׀ לֹא־יָקֻ֣מוּ רְ֭שָׁעִים בַּמִּשְׁפָּ֑ט וְ֝חַטָּאִ֗ים בַּעֲדַ֥ת צַדִּיקִֽים׃
perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell’assemblea dei giusti.
Il giudizio – מִּשְׁפָּ֑ט – non si riferisce solo al momento in cui gli empi dovranno rendere conto a Dio delle loro tenebrose opere, ma anche al fatto che quando la vita imporrà loro delle prove che richiedono una maggiore consapevolezza interiore, essi soccomberanno.
In quel momento, quando la vita mette alla prova sul serio – momento che giunge per tutti – gli empi, i malvagi non riusciranno a resistere, perché incapaci di rinunciare ai propri vezzi, ai propri capricci per concentrarsi su ciò che veramente conta.
כִּֽי־יוֹדֵ֣עַ יְ֭הוָה דֶּ֣רֶךְ צַדִּיקִ֑ים וְדֶ֖רֶךְ רְשָׁעִ֣ים תֹּאבֵֽד׃
Il Signore conosce il cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina.
YHWH conosce – יוֹדֵ֣עַ – la via dei giusti, perché essi hanno sempre posto ogni istante della loro esistenza, ogni loro sospiro, peccato, passo falso, vittoria o fallimento nelle mani di Dio.
Il malvagio, invece, ripone sempre tutto solo nelle sue infime forze umane, sulla propria iniziativa e tutto ciò non basta, quando in certi momenti solo la luce e la pace che viene dall’anima faranno veramente la differenza.