Allora Michele, Gabriele, Suriele e Uriele guardarono dal cielo e videro il molto sangue che scorreva sulla terra e tutta l’iniquità che si faceva sulla terra. E si dissero fra loro: “la terra, nuda, ha gridato la voce dei loro clamori fino alla porta del cielo”. Ed ora, dunque, o Santi del cielo, le anime degli uomini vi implorano dicendo: “Portate il nostro caso innanzi all’Altissimo”.
E dissero al loro Signore, al Re: “Poiché (sei) Signore dei signori, Re dei re, Dio degli Dei; poiché il trono della Tua gloria è eterno ed il Tuo nome è santo e glorioso in eterno; poiché Tu sei benedetto e glorioso; poiché hai fatto tutto ed il potere di ogni cosa è con Te e tutto, innanzi a Te, è chiaro e manifesto;
poiché vedi tutto e non vi è alcuna cosa che Ti si possa nascondere, vedi, allora, quel che ha fatto Azazel, come egli ha insegnato tutte le pravità sulla terra ed ha reso manifesti i segreti del mondo che si compiono nei cieli e (vedi come) Semeyaza, cui Tu desti il potere di dominare su quelli che erano insieme con lui, ha insegnato gli incantesimi e (vedi come) andarono dalle figlie degli uomini, insieme, giacquero con loro, con quelle donne, si resero impuri e resero manifesti, ad esse, questi peccati, e (vedi come) le donne generarono i giganti e, perciò, tutta la terra si riempì di sangue e di pravità.
Ed ora, ecco, le anime dei morti gridano ed implorano fino alla porta del cielo, il loro lamento è salito e non possono uscire da davanti alla cattiveria (= non possono scampare, non possono salvarsi dal male…) che si compie sulla terra. Tu sai tutto, prima che sia. Tu conosci ciò e quel che loro accade e non ci dici nulla. E che cosa conviene che noi, a riguardo di ciò, facciamo per loro”?
(Libro dei Vigilanti, cap. 9)
All’inizio del capitolo si nominano i quattro angeli che stanno sempre al cospetto di Dio: Michele, Gabriele, Suriele e Uriel. Il testo greco di Enoch riporta Raffaele al posto di Suriele. Il significato di questi nomi è: Michele (da מִיכָאֵל Mika’el = Chi è come Dio?); Gabriele (da גַבְרִיאֵל Gavri’el = La mia forza è Dio); Suriele.
Temi importanti
Le anime degli uomini alzano le loro preghiere a Dio. Si tratta di una novità introdotta dai testi di Enoch, rispetto all’ebraismo classico, che non distingueva tra corpo e anima. Qui, invece, le anime sopravvivono al corpo e non cessano di esistere, svolgendo attività come per esempio quella di elevare preghiere a Dio.
Chiaramente espressa è anche l’onnipotenza e onniveggenza di Dio. Tuttavia sorprende che, pur essendo Dio onniveggente, non abbia previsto la catastrofe provocata dalla ribellione degli angeli. Come se ciò che avvenisse sulla terra sia in qualche modo indipendente da Dio che (forse) pur vedendo tutto, tuttavia non possa intervenire.
Una questione scottante che sarà ripresa in altre parti dei libri di Enoch e risolta attraverso una maggiore responsabilità etica attribuita agli uomini.
Infine, da notare – ultime righe del testo – che tra angeli e uomini esiste un forte rapporto. Questo è il senso della domanda: che cosa conviene che, a riguardo di ciò [ossia della perversione generalizzata] facciamo per loro? Senza questa strutturale solidarietà sarebbe stata impossibile anche la stessa caduta degli angeli tra gli esseri umani. Anche la mediazione degli angeli presso Dio a favore degli uomini è possibile grazie a questo rapporto.