Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.
Matteo 3,16
Questo versetto è pieno di simboli molto importanti.
Il simbolismo dell’acqua
Anzitutto l’acqua, l’elemento primordiale da cui è emersa la terraferma e la vita. Nella Bibbia, essa rappresenta il caos e comunque qualcosa di insondabile e di spaventoso che si vorrebbe evitare.
Rappresenta anche l’angoscia, quale ostacolo da superare per entrare in una vita piena e felice. Gesù, uscendo dall’acqua, risale dalla vita alla morte, ma anche dall’angoscia.
Si tratta, in questo caso, di un passaggio semplicemente rituale, che poi troverà sostanza nell’episodio dell’orto del Getsemani, dove invece egli dovrà affrontarla esistenzialmente, indicando a tutti la via per superarla.
Prima di uscire dall’acqua, Gesù però vi si era immerso – da βαπτίζω baptizo che significa immergersi – non aveva rifiutato questo passaggio così umano, ma anche così divino.
Tra l’altro, l’evangelista Matteo non dice una parola sull’atto del Battesimo, ossia dell’immergersi nelle acque. Ciò significherebbe che Matteo è interessato soprattutto a ciò che viene dopo il Battesimo, non durante.
Aldilà del mare, si raggiunge il lido di una nuova vita, dove il cielo non è chiuso, ma aperto.
Dio inizia a comunicare con l’uomo che non ha più paura, che non lo teme, ma crede che da Lui possano giungere solo cose buone.
La colomba
La colomba, in questo caso, è un essere simbolico che rappresenta il cielo e tutto ciò che viene dal cielo, come lo Spirito che si impossessa di Gesù, rendendolo idoneo ad iniziare la propria missione.
Si tratta di un’esperienza del tutto personale, perché solo Gesù vede e sperimenta queste cose.
Gesù sciamano?
Alcuni studiosi, hanno visto una relazione con la pratica di iniziazione sciamanica, dove lo spirito s’impossessa di un uomo, rendendolo idoneo a svolgere il suo compito all’interno del clan di appartenenza.
Lo sciamano può così guarire gli altri perché ha guarito se stesso, come farà Gesù.
Questi ed altri paralleli sono tuttavia non del tutto soddisfacenti nel caso di Gesù, perché la sua figura riunisce in sé tanti elementi, comuni a tante religioni antiche, ma che lo rendono però unico nei riguardi di tutte le altre.
Infatti, nel caso di Gesù, i vangeli non parlano di stati estatici o euforici come accade tra gli sciamani di ieri e di oggi, ma solo dello spirito che da allora in poi risiede permanentemente su di lui, permettendogli di svolgere la missione che il Padre gli aveva affidato.
I cieli che si aprono è un’espressione simbolica per dire che, dopo il battesimo, dopo l’immersione e l’emersione dalla morte dell’angoscia, Dio inizia a parlare all’uomo che solo allora diventa veramente suo Figlio, ossia un essere umano che ha una relazione piena e vitale con Lui.