Il figlio di Caino: Enoch

2 Gennaio 2018

Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch;
poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio

Genesi 4,17

Inizia qui la cosiddetta genealogia di Caino, che consiste in un breve elenco di nomi che sembrano avere una funzione eziologica. Essi, cioè, spiegano l’origine della prima città e dei primi mestieri. Inutile cercare di identificare il nome della città che è identico a quello del figlio generato da Caino: Enoch.

Una meteora in un cielo buio

Nel versetto non troviamo neppure la formula stereotipata: ed egli chiamò il figlio … non si dice neppure il nome della moglie. Enoch appare come una sorta di meteora nel cielo sempre più buio che sovrasta l’umanità a causa della violenza dilagante (cfr. vers. 24).

La costruzione di una città da parte di Caino contraddice in modo evidente la maledizione che Dio gli aveva inflitto. Egli sarebbe stato costretto a vagabondare senza pace da un luogo ad un altro (cfr. vers. 12). La città – in Ebr. עִיר ‘ir – invece, rappresenta la stabilità, la sedentarietà contrapposta alla vita nomade.

Si ha l’impressione che Caino – comprensibilmente – voglia sottrarsi alla maledizione lanciatagli da Dio e trovare rifugio e sicurezza in una impresa tutta umana. Tra le righe, si nota che Caino in un certo senso non obbedisce alla condizione che Dio, pur maledicendolo, gli infligge.

Molto meglio e molto più semplicemente continua qui il trend iniziato nel capitolo terzo: il progressivo ed inesorabile allontanamento dell’uomo da Dio e il ripiegamento su se stessi, nell’illusione di trovare in una società ben organizzata la sicurezza che solo in Dio può essere trovata.

Tuttavia, all’interno di questa inesorabile tendenza, spicca il nome di Enoch, un punto luminoso immerso in un buio sempre più fitto. Il nome Enoch deriva infatti dal verbo Ebraico חָנָך chanak, che significa dedicato, consacrato. E’ il verbo da cui deriva anche il termine chanukah, ossia la dedicazionericonsacrazione del Tempio dopo la profanazione di Antioco IV Epifane, narrata nei libri dei Maccabei.

Simone Venturini

Simone Venturini

Simone Venturini, nato a Fano, Biblista e Professore di Ebraico e Studi biblici è da sempre in prima linea nel settore della divulgazione e della formazione. Vive a Roma insieme alla sua famiglia ed ha ricoperto ruoli importanti nelle più prestigiose università e istituzioni pontificie di Roma. La sua mission è quella di dare alla gente gli strumenti indispensabili per approfondire la Bibbia e capire il senso della vita e della storia.

il nome

CORSO DI EBRAICO ANTICO

Se vuoi verificare il significato originale della Bibbia, per capire meglio cosa accade nel mondo e uscire dall’ansia della precarietà, di una vita senza radici, il video corso di ebraico antico è ciò che fa per te!

CORSO BIBLICO

Pensi che la Bibbia sia un libro che parli solo del passato? Credi che la Bibbia non abbia nulla a che fare con la tua vita, oggi? Scopri il corso che ti farà cambiare idea e crollare tanti luoghi comuni

Articoli correlati

Il secondo racconto della creazione

Il secondo racconto della creazione

Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per...

La terra e il mare

La terra e il mare

Nel racconto biblico della creazione in Genesi, il termine ebraico per 'terra', èrets (אֶ֔רֶץ), rappresenta qualcosa di molto diverso dalla sfera globale che oggi conosciamo grazie ai satelliti. Nella mente degli antichi ebrei, la terra era una solida piattaforma,...

Cosa rappresenta l’albero della conoscenza del bene e del male?

Cosa rappresenta l’albero della conoscenza del bene e del male?

L’albero della conoscenza del bene e del male (עֵץ הַדַּעַת טוֹב וָרָע, etz ha-da’at tov va-ra) pone in essere un concetto complesso. La parola ebraica per "conoscenza" (יָדַע, yada’) denota un’esperienza profonda e personale. Il verbo yada’ è spesso utilizzato per...

Cosa rappresenta l’albero della conoscenza del bene e del male?

Cosa rappresenta l’albero della conoscenza del bene e del male?

L’albero della conoscenza del bene e del male (עֵץ הַדַּעַת טוֹב וָרָע, etz ha-da’at tov va-ra) pone in essere un concetto complesso. La parola ebraica per "conoscenza" (יָדַע, yada’) denota un’esperienza profonda e personale. Il verbo yada’ è spesso utilizzato per...

SCOPRI I TESORI DELLA BIBBIA EBRAICA

CON I MIEI CORSI

CORSO DI EBRAICO ANTICO

Un corso unico, che ti consente di imparare l’ebraico in maniera basilare fin dal primo livello. Dalla Genesi, ai profeti, ti do le chiavi del tuo mondo interiore…

CORSO BIBLICO

Una vera e propria scuola di interpretazione biblica. Ogni testo viene studiato a più livelli, attualizzandolo e portandolo direttamente alla tua esperienza di vita.

biblepedia

La Bibbia come non te l’hanno mai spiegata

Perché il serpente morde il calcagno della donna?

Quello tra la donna e il serpente è veramente un rapporto strano, subdolo e comunque misterioso. L'insieme del capitolo terzo della Genesi suggerisce che tra la donna e il serpente esista una certa affinità, un segreto ed ambivalente rapporto. Già per il fatto che il...

COME POSSO AIUTARTI?

Privacy Policy

7 + 8 =

error: Il contenuto è protetto