Eben-Ezer: la pietra dell’aiuto

16 Ottobre 2024

Approfondiamo il testo ebraico per evidenziare i ricchi significati teologici e simbolici racchiusi nelle parole originali, partendo dal brano di 1 Samuele 7,12:

Testo ebraico: וַיִּקַּ֨ח שְׁמוּאֵ֜ל אֶ֣בֶן אַחַ֗ת וַיָּ֤שֶׂם בֵּֽין־הַמִּצְפָּה֙ וּבֵ֣ין הַשֵּׁ֔ן וַיִּקְרָ֥א אֶת־שְׁמָ֖הּ אֶ֣בֶן הָעָ֑זֶר וַיֹּאמַ֕ר עַד־הֵ֖נָּה עֲזָרָ֥נוּ יְהוָֽה׃

Traslitterazione: wayyiqqah shemu’el ‘acaht wayyàsem ben-hammitspah uven hashen wayyiqra’ ‘et-shemah ‘èven ha’èzer wayyo’mer ‘ad-hènnah ‘azàrnu YHWH

Traduzione:
Samuele prese una pietra e la pose tra Mizpa e Shen e la chiamò Eben-Ezer, dicendo: «Fin qui ci ha soccorso il Signore».

Approfondimento delle parole ebraiche

  1. אֶ֣בֶן (èven): La parola èven significa “pietra”. Nella cultura ebraica, la pietra ha un significato molto importante e simbolico. Non solo rappresenta solidità e stabilità, ma spesso è usata per erigere monumenti commemorativi, come altari o pietre di confine. In questo contesto, la pietra diventa un simbolo del soccorso divino, una testimonianza fisica di un intervento di Dio.
  2. הָעָ֑זֶר (ha’èzer): Èzer significa “aiuto” o “soccorso”. Questo termine si trova anche nel famoso versetto di Genesi 2,18, dove Dio dice di voler fare per Adamo un aiuto (èzer) che gli sia adatto. L’aiuto, o soccorso, implica un supporto esterno fondamentale e in questo caso si riferisce al soccorso che Dio ha dato a Israele contro i Filistei. La combinazione Eben-Ezer quindi significa “pietra del soccorso”, un segno concreto della protezione divina.
  3. עַד־הֵ֖נָּה (ad-hènna): Questa espressione può essere tradotta con “fino a qui”. È usata per indicare che fino a quel preciso momento, Dio aveva sostenuto il suo popolo. La frase sottolinea la continuità dell’assistenza divina nella storia di Israele, evidenziando il percorso in cui Dio si è rivelato come difensore e protettore.
  4. עֲזָרָ֥נוּ (azàrnu): Derivato dalla stessa radice di èzer, questa forma verbale significa “ci ha soccorso”. Si tratta di una dichiarazione solenne e riconoscente da parte di Samuele, che attribuisce tutta la vittoria non alla forza umana, ma all’intervento del Signore.

In questo evento, Israele aveva appena sconfitto i Filistei, un esercito ben più potente dal punto di vista militare. Samuele, riconoscendo che la vittoria non poteva essere attribuita alla forza degli israeliti, ma unicamente all’aiuto di Dio, decide di commemorare questo evento con un segno tangibile: una pietra chiamata Eben-Ezer. È una pietra di memoria, un ricordo fisico e spirituale del soccorso divino.

Il simbologia della pietra e il senso per la nostra vita

La pietra, come elemento simbolico, rappresenta solidità, stabilità e permanenza. Quando Samuele la pone tra Mizpa e Shen, non sta solo segnando un confine geografico tra due località; sta ponendo un segno permanente nella memoria collettiva di Israele. La Eben-Ezer è un monumento al potere di Dio e alla sua fedeltà nel proteggere il suo popolo.

La pietra, anche in un contesto laico, porta con sé un simbolismo ricco e profondo, che attraversa la storia e le culture. Ecco alcune considerazioni chiave:

Le pietre rappresentano stabilità e permanenza. In molte culture, la pietra è stata utilizzata per costruire edifici, monumenti e memoriali destinati a durare nel tempo, come le piramidi egizie o i templi greci. La solidità della pietra evoca l’idea di qualcosa che resiste all’usura del tempo, simile alla volontà umana di creare opere durature che superano la mortalità.

Le pietre sono spesso usate come monumenti commemorativi per eventi importanti o per ricordare persone amate. In tutto il mondo, dai menhir preistorici alle lapidi moderne, la pietra serve come segno fisico della memoria. Questa pratica ci collega al passato e alle nostre radici, rafforzando il concetto di continuità storica

La pietra è simbolo di forza, resistenza e resilienza. È un materiale che, pur essendo lavorato e trasformato dall’uomo, mantiene la sua natura robusta. Questa qualità è associata all’idea di affrontare le difficoltà della vita con determinazione, diventando un simbolo di durevolezza e perseveranza.

In architettura, la pietra è spesso usata come base o fondamento. Questa funzione ha una risonanza simbolica: la pietra come base su cui si costruisce qualcosa di più grande, sia esso un edificio fisico o un progetto di vita. Essa rappresenta l’importanza di avere solide basi—valori, principi, conoscenza—su cui costruire il proprio futuro.

Le pietre grezze possono essere trasformate in sculture, edifici o gioielli, dimostrando che anche materiali apparentemente semplici o rozzi possono diventare opere d’arte di grande valore. Questo richiama il potenziale creativo umano, la capacità di trasformare qualcosa di semplice in qualcosa di straordinario.

Le pietre sono parte integrante del paesaggio naturale, e la loro presenza nei luoghi selvaggi ci ricorda la connessione tra l’uomo e la terra. Le formazioni rocciose, le montagne e i massi non lavorati richiamano il potere della natura e la nostra piccolezza di fronte a essa. La pietra diventa così simbolo della permanenza della natura rispetto alla fragilità e alla temporaneità della vita umana.

Simone Venturini

Simone Venturini

Simone Venturini, nato a Fano, Biblista e Professore di Ebraico e Studi biblici è da sempre in prima linea nel settore della divulgazione e della formazione. Vive a Roma insieme alla sua famiglia ed ha ricoperto ruoli importanti nelle più prestigiose università e istituzioni pontificie di Roma. La sua mission è quella di dare alla gente gli strumenti indispensabili per approfondire la Bibbia e capire il senso della vita e della storia.

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