E fu sera e fu mattina …
(Genesi 1,5)
” … trascorse il primo giorno” della creazione. Nel testo originale in ebraico c’è scritto, infatti, “fu sera” (וַֽיְהִי־עֶ֥רֶב), intendendo con ciò che il mattino e il pomeriggio erano trascorsi. Aggiungendo anche “e fu mattina” significa che era trascorsa anche la notte e che era iniziato così il secondo giorno.
Queste parole però fanno sorgere altre importanti domande, la prima delle quali riguarda il senso da dare al primo giorno: vuol dire che Dio fece tutto ciò che esiste, terra compresa, in un sol giorno? In tal caso, come conciliare la creazione del giorno e della notte e la menzione, nello stesso giorno, della sequenza di sera e mattina?
A meno che non si pretenda di dire, come fanno alcuni, che il “giorno” corrisponda ad un’intera era geologica, che però non è giustificabile sul piano scientifico. Come concordare la sequenza della creazione e i dettagli del racconto con lo sviluppo della vita sulla terra in modo tale che vi sia una coincidenza perfetta?
Proviamo allora… a calarci nei panni di chi scrisse questo brano. Proprio in quel periodo nacque il concetto di “settimana”. Un periodo di sette giorni, con il settimo che la conclude e che coincideva con la celebrazione del sabato, particolarmente importante perché destinato al riposo (Esodo 20,8-10).
È probabile, perciò, che l’autore di questo brano abbia inserito le tappe della creazione nello schema dei sette giorni della settimana.
Per lui, infatti, il lavoro quotidiano non era un semplice affare umano, come forse lo è per noi … per lui era uno dei riflessi terrestri del cosmo, poiché Dio stesso aveva lavorato e quel lavoro non era ancora concluso.
Esso continua attraverso l’opera industriosa dell’uomo, che con il suo impegno contribuisce a conservare il senso e lo scopo dell’intera creazione”.
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