(Articolo di Cecilia Mariotto) Due minuti per guardare un video sono un toccasana in una giornata, non rubano molto tempo al nostro tran tran quotidiano.
Vale la pena “sprecarli” per afferrare qualcosa che cambia un senso. In questi due minuti ho scoperto una cosa davvero interessante!
COS’E’ LA VANITA’?
Mi sono sempre chiesta cosa volesse dire “vanità.. tutto è vanità”, e mi dicevo: possibile che Dio ci dica che tutto ciò che viviamo, che possediamo, che lui ha creato, è vanità? E mi domandavo ancora: in che senso è vanità?
Noi siamo abituati ad usare questo termine intendendo qualcosa di cui ci vantiamo invano, o di inutile per la nostra vita e la nostra crescita. Vanità è qualcosa di futile, ed ha assunto, nella nostra lingua, un connotato molto negativo.
Il senso del “vano” ci rimanda a qualcosa senza scopo, senza un fine utile. E’ un po’ come se il libro del Qohelet dicesse che ogni cosa che facciamo e viviamo, in fondo, è un superfluo, un sovrappiù.
MA UNA PAROLA CAMBIA IL SENSO
Basta conoscere il significato di una parola nella lingua in cui è stata scritta per trasformare un senso, per comprendere meglio tutto. Il termine del testo che noi traduciamo con “vanità” in ebraico significa “soffio” (in Ebr. הֶבֶל hèvel). Questo significato cambia completamente il senso del testo.
Per approfondire meglio il senso ed il significato ebraico ho letto un articolo interessante: “Vanità delle vanità: una traduzione sbagliata“.
Aiuta a capire meglio la parola ebraica e ci permette di riflettere su questo argomento in un modo nuovo e diverso.
Ecco quello che mi porto a casa da questi “spizzichi” di ebraico: tutto è “soffio” ovvero qualcosa di effimero, di delicato, di precario. Allo stesso tempo però anche Dio ha “soffiato” dentro di noi, e di questo soffio fa parte anche quella vitalità, seppur effimera, seppur delicata, che Dio ha donato all’umanità.
Siamo quindi tutti “soffio”, capaci di precarietà, incertezza, volubilità, ma capaci anche di profumare del soffio di Dio.