Nel cuore della lingua e della cultura ebraica si trova un concetto intriso di significato e profondità: la חָכְמָה (Chokhmah). Questa parola, che compare in svariati passi della Bibbia ebraica, non si lascia facilmente tradurre, poiché racchiude in sé sfumature di significato che vanno oltre una mera interpretazione letterale.
Etimologia
La radice ebraica da cui deriva Chokhmah è “חכם” (chakam), che significa “essere saggio” o “possedere saggezza”.
La stessa radice è presente in altre parole legate al concetto di saggezza e conoscenza. Chokhmah è quindi intrinsecamente legata alla saggezza, ma con una sfumatura particolare: non è solo un sapere intellettuale, ma una saggezza profonda e pratica, una forma di conoscenza che va oltre il puro acquisire di informazioni.
Nei testi biblici
La presenza di Chokhmah nella Bibbia è diffusa e ricca di sfaccettature. Uno dei primi riferimenti si trova nel Libro di Proverbi, spesso considerato il nucleo centrale di insegnamenti sapienziali.
In Proverbi 2,6 si legge:
Il Signore dona la saggezza (Chokhmah); dalla sua bocca escono la conoscenza e la comprensione.
Inoltre, Chokhmah è menzionata nel contesto della creazione nel Libro di Giobbe 28,28:
Il timore del Signore è la vera saggezza (Chokhmah), evitare il male è la vera comprensione.
Qui, la saggezza è collegata al timore del Signore e all’evitare il male, sottolineando il suo legame con la moralità e la comprensione profonda della vita.
Nei libri profetici come Isaia, chokhmah è associata alla conoscenza di Dio e alle sue vie. Isaia 28,29 dichiara:
Anche questo viene dal Signore degli eserciti, che è meraviglioso nella consulenza e grande nella saggezza.
Qui, la saggezza diventa parte integrante della consulenza di Dio e della Sua grandezza.
Personificazione della sapienza
La personificazione della sapienza, חָכְמָה (Chokhmah) nella Bibbia, è un tema affascinante che si manifesta in diversi brani, in particolare nei libri poetici e sapienziali come Proverbi e Giobbe.
La Chokhmah è personificata come una figura femminile, rappresentando la saggezza di Dio comunicata agli esseri umani.
Un esempio eloquente di questa personificazione si trova in Proverbi 8,22-31, dove la saggezza parla di sé stessa:
L’Eterno mi possedeva all’inizio delle sue opere, Prima delle sue opere più antiche. Io sono stata costituita dalla eternità, Dall’inizio, prima della terra. Non sono ancora nata, non ancora all’uscita delle fonti, Mentre non c’erano ancora colline, fui generata.
Qui, la saggezza è rappresentata come un’entità eterna che esisteva prima della creazione del mondo. La figura femminile della Chokhmah è descritta come un consigliere e guida preziosa per gli esseri umani.
La personificazione della saggezza è utilizzata anche in Giobbe 28, dove il capitolo esplora il tema della ricerca della saggezza e la sua rarità, affermando che la Chokhmah non può essere trovata nei luoghi più profondi della terra o negli oceani. Questo serve a sottolineare la natura preziosa e inaccessibile della vera saggezza, che proviene direttamente da Dio.
Conclusioni
La חָכְמָה (Chokhmah) nella Bibbia ebraica va al di là della mera saggezza intellettuale. È una saggezza profonda, una conoscenza che abbraccia la comprensione della vita e delle vie di Dio.
La sua etimologia e i suoi significati nei vari brani biblici rivelano un concetto ricco e intriso di spiritualità, moralità e comprensione pratica. Chokhmah, dunque, si erge come un pilastro fondamentale nella ricerca di una vita consapevole.