Il brano di Genesi 12,1-3 è un passo biblico di grande rilevanza teologica e storica, poiché segna l’inizio dell’Alleanza tra Dio e Abramo, uno degli eventi più significativi nella storia del popolo ebraico e delle religioni abramitiche: Cristianesimo e Islam.
Il Signore (יְהוָה YHWH) disse ad Avram (אַבְרָם):
«Vàttene (לֶךְ-לְךָ lek-lekà) dal tuo paese, dalla tua patria
e dalla casa di tuo padre,
verso il paese che io ti indicherò.
Farò di te un grande popolo
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e diventerai una benedizione (בְּרָכָה berakah).
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Spiegazione
Il brano inizia con il comando diretto di Dio a Avram – (אַבְרָם così si chiamava prima che il suo nome venisse cambiato direttamente da Dio (Genesi 17,5) – chiedendogli di lasciare il suo paese, la sua patria e la casa di suo padre per recarsi in un luogo che Dio gli avrebbe indicato.
Questo è un atto di fede straordinario richiesto ad Avram, il quale deve abbandonare tutto ciò che gli è familiare e sicuro per seguire la chiamata di YHWH. Questo movimento di Abram verso l’ignoto simboleggia la necessità di abbandonare le comodità del passato per abbracciare il futuro ignoto abbandonato al volere divino.
Nel versetto 2, Dio promette a Avram – il cui nome ebraico significa “padre esaltato” – una serie di benedizioni straordinarie.
Gli promette di diventare un grande popolo, di essere benedetto e di vedere il suo nome diventare grande. Queste promesse non riguardano solo la grandezza personale di Avram, ma prefigurano anche il ruolo significativo che lui e la sua discendenza avranno nella storia d’Israele e anche per i cristiani (cfr. Gal 3,6-9).
Il versetto 3 contiene una promessa ancora più ampia: Dio dichiara che coloro che benediranno Avram saranno benedetti, e coloro che lo malediranno saranno maledetti.
Importanza della benedizione
La benedizione – in ebraico בְּרָכָה berakah – ha un grande valore, perché il dire bene da parte di Dio – attraverso la mediazione di Avram – significa apportare cose buone alla propria vita. Chiunque si opponga ad Avram o alla sua discendenza si troverà in conflitto con la volontà di Dio.
Questo principio è stato una costante nella storia ebraica, con un profondo significato psicologico per il popolo ebraico, che ha spesso trovato conforto nella convinzione che Dio vegli su di loro e li protegge da coloro che li avversano.
Inoltre, il passo si conclude affermando che in Avram saranno benedette tutte le famiglie della terra. Questa è una prospettiva universale, suggerendo che le benedizioni ricevute da Avram avranno un impatto positivo su tutta l’umanità.
Questa promessa anticipa l’idea del popolo ebraico come “luce per le nazioni” e la missione di portare la conoscenza del vero Dio a tutto il mondo. Un punto luminoso, un faro per l’umanità che si compirà pienamente con la venuta del Messia (cfr. Is 49,6).