TESTO EBRAICO E TRASLITTERAZIONE:
וַיֹּ֣אמֶר אֱלֹהִ֔ים יִשְׁרְצ֣וּ הַמַּ֔יִם שֶׁ֖רֶץ נֶ֣פֶשׁ חַיָּ֑ה וְעֹוף֙ יְעֹופֵ֣ף עַל־הָאָ֔רֶץ עַל־פְּנֵ֖י רְקִ֥יעַ הַשָּׁמָֽיִם׃ – wayyo’mer ‘Elohìm yishretsù hammàyim shèrets nèfesh chayyàh we’of ye’ofèf ‘al-ha’àrets ‘al-penè reqì’a hashamàyim
וַיִּבְרָ֣א אֱלֹהִ֔ים אֶת־הַתַּנִּינִ֖ם הַגְּדֹלִ֑ים וְאֵ֣ת כָּל־נֶ֣פֶשׁ הַֽחַיָּ֣ה׀ הָֽרֹמֶ֡שֶׂת אֲשֶׁר֩ שָׁרְצ֨וּ הַמַּ֜יִם לְמִֽינֵהֶ֗ם וְאֵ֨ת כָּל־עֹ֤וף כָּנָף֙ לְמִינֵ֔הוּ וַיַּ֥רְא אֱלֹהִ֖ים כִּי־טֹֽוב׃ – wayyivrà’ ‘Elohìm ‘et-hattaninìm haggedolìm we’et kol-nèfesh hachayyaàh haromèset ‘asher sharetsù hammàyim leminehèm we’et kol-‘of kanàf leminèhu wayyàr’ ‘Elohìm ki tov
וַיְבָ֧רֶךְ אֹתָ֛ם אֱלֹהִ֖ים לֵאמֹ֑ר פְּר֣וּ וּרְב֗וּ וּמִלְא֤וּ אֶת־הַמַּ֨יִם֙ בַּיַּמִּ֔ים וְהָעֹ֖וף יִ֥רֶב בָּאָֽרֶץ׃ – wayvarek ‘otam ‘Elohim le’mor perù urevù umile’ù ‘et-hammàyim bayammìm weha’òf yèrev ba’àrets
וַֽיְהִי־עֶ֥רֶב וַֽיְהִי־בֹ֖קֶר יֹ֥ום חֲמִישִֽׁי׃ פ – wayhì-‘èrev wayhì-vòqer yom chamishì
וַיֹּ֣אמֶר אֱלֹהִ֗ים תֹּוצֵ֨א הָאָ֜רֶץ נֶ֤פֶשׁ חַיָּה֙ לְמִינָ֔הּ בְּהֵמָ֥ה וָרֶ֛מֶשׂ וְחַֽיְתֹו־אֶ֖רֶץ לְמִינָ֑הּ וַֽיְהִי־כֵֽן׃ – wayyò’mer ‘Elohim totse’ ha’àrets nèfesh chayyàh leminèhu behemàh werèmes wechayto-‘èrets leminàh wayhì-ken
וַיַּ֣עַשׂ אֱלֹהִים֩ אֶת־חַיַּ֨ת הָאָ֜רֶץ לְמִינָ֗הּ וְאֶת־הַבְּהֵמָה֙ לְמִינָ֔הּ וְאֵ֛ת כָּל־רֶ֥מֶשׂ הָֽאֲדָמָ֖ה לְמִינֵ֑הוּ וַיַּ֥רְא אֱלֹהִ֖ים כִּי־טֹֽוב׃ – wayyà’as ‘Elohim ‘et-chayyat ha’àrets leminàh we’et-habbehemàh leminàh we’et kol-rèmes ha’adamàh leminàh wayyar’ ‘Elohim ki-tov
TRADUZIONE:
Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
Genesi 1,20-25
Gli autori del brano
Così come nella creazione delle piante (vv. 11-13), il ritornello costante di questi versetti è secondo la loro specie. Si tratta di un ulteriore indicazione di uno dei principali interessi da parte degli autori di questo capitolo.
Vissuti intorno al VI secolo ed appartenenti all’ormai potente ed influente classe sacerdotale che organizzò la propria egemonia culturale intorno al tempio, al culto e al calendario, essi amavano ordinare, classificare e suddividere.
Lo abbiamo già visto nei primi quattro giorni della creazione, quando Dio separò la luce dalle tenebre, la terra dalle acque e il giorno dalla notte (vv. 1-10).
Separare, distinguere, classificare, presuppongono una situazione caotica, com’era quella della società giudaica all’indomani del ritorno dall’esilio in Babilonia. Il recupero dell’identità perduta esige necessariamente una separazione da ciò che è estraneo ai principi assunti a punti di riferimento fondamentali.
Se questi versetti sono letti in modo superficiale e forse anche pregiudiziale appare strano che Dio crei, oltre ai pesci, anche i mostri marini (in Ebr. תַּנִּינִ֖ם tanninim).
Dio crea i mostri marini!
Occorre invece situare il racconto nell’orbita culturale e religiosa in cui gravitarono i suoi autori. Nel racconto babilonese che narra la creazione del mondo – Enuma Elish – le acque erano abitate da Tiamat, il mostro marino che Marduk, il Re degli dei, sconfisse.
Egli poi creò il cielo e la terra con i pezzi del cadavere smembrato. Il nome tiamat è forse echeggiato nel nome ebraico tehom che compare nel secondo versetto e che solitamente viene tradotto con abisso.
Un abisso che è abitato da mostri marini e che comunque è la cifra del caos che gli autori della Genesi, a differenza degli antichi autori orientali, descrivono in modo assai più astratto. Tuttavia, anche nella Bibbia si parla spesso di mostri marini. Per esempio il Leviathan, di cui si parla nella letteratura sapienziale, soprattutto nel libro di Giobbe (Capp. 40 ss.).
Benedizione di uomini e animali e …insetti?
Sia gli uccelli, che i pesci e gli animali terrestri vengono descritti come esseri viventi, ossia come nefesh chayyah. Questa espressione verrà usata anche per l’uomo. Anch’egli è un essere vivente ed anch’egli, come gli uccelli e i pesci sono benedetti da Dio.
Apparentemente invece gli animali non ricevono alcuna benedizione particolare. Infatti, al versetto 25 si dice semplicemente: E Dio vide che era cosa buona. La benedizione degli animali terrestri giunge però più avanti, insieme all’uomo che viene creato il sesto giorno (v. 31).
Anzi, si dice che gli animali – come l’uomo – sono cosa molto buona. Gli animali terrestri, godono perciò di uno status diverso e in certo senso privilegiato rispetto agli esseri viventi.
Gli animali sono classificati in tre categorie: animali domestici (il “bestiame”), i rettili e le bestie selvatiche. Tra i rettili (in Ebr. rèmes רֶ֛מֶשׂ) vanno forse annoverati anche gli insetti che strisciano sulla terra e non solo i serpenti.
Infatti, il verbo ramas significa strisciare sulla terra ed in tal senso più generico esso ricorre al versetto trenta: gli esseri che strisciano sulla terra. Tuttavia non è possibile estrapolare concetti della moderna zoologia da testi antichi ed appartenenti ad una cultura assai più semplice della nostra e tuttavia assai attenta a individuare specie e categorie (per. es. Lev 20).