La Bibbia descrive la “dinamica” umana della “tentazione”.
Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò.
Genesi 3, 6
Dopo le parole del serpente piene di lusinghe – (Gen 3,1-5) – la donna cede alla tentazione del serpente.
Il lessico della tentazione
A ben vedere, c’è un crescendo nella percezione della donna. Il verbo «vedere» – רָאָה ra’ah in Ebraico – indica non solo la visione del frutto, ma anche la fruizione sensibile che viene espressa nelle tre frasi seguenti.
Era buono – טֹוב֩ thov in Ebraico – da mangiare, ossia appetibile. Si tratta del desiderio profondo di appropriarsi del suo oggetto, qualunque esso sia.
Parlando, infatti, del frutto, l’autore parla anche di un processo il cui scopo non è solo il mangiare, ma il possedere qualcosa perché desiderabile.
Desiderare l’impossibile a tutti i costi
Perciò, abbiamo qui la dinamica della tentazione che porta al vero peccato. La brama che a volte ci prende di possedere ciò che non possiamo possedere, anche al costo di ledere la libertà e la dignità altrui …
Un desiderio così forte è nutrito e mantenuto dagli occhi che gradiscono, ossia sono profondamente invaghiti di appropriarsi dell’oggetto del desiderio.
Può trattarsi di un momento, ma anche di un processo assai più lungo; un’interrotta ricerca degli occhi di corpi ed oggetti proibiti, che stuzzicano la fantasia ed eccitano i sensi.
Una ricerca che, se non fermata, può condurre prima o poi ad azioni di cui poi ci si potrebbe pentire amaramente …
Quando un oggetto è stato visto e desiderato, si giunge poi all’ultima fase, quella che precede immediatamente l’azione: desiderabile per acquistare saggezza.
L’assoluta auto-referenza
Quand’è che si fa qualcosa di per sé proibito? In genere, quando inizia il giro mentale delle giustificazioni autoreferenziali. Quella cosa è proibita? Sì però, in fondo, se la faccio poi mi sento meglio … mi libero dalle ossessioni, dalle paure, etc. etc.
Quando ciò accade, non solo si è ad un passo dal commettere qualcosa di sbagliato, ma anche dall’inizio di un percorso che porta a fare cose sempre più pericolose per sé e per gli altri.
La saggezza – שָׂכַל (sakal) in Ebraico – di cui qui si parla, è la saggezza del singolo, l’intuizione profonda, ma che non è vera sapienza חָכְמָֽה (chokmah) in Ebraico.
Menzogna mascherata da verità
Concretamente, nel caso della donna, ella si accorge che le parole del serpente, in fondo, erano vere. Il frutto – la cosa proibita – aveva un suo fascino e prometteva il raggiungimento di una consapevolezza superiore …
Superate queste tre fasi, si passa all’azione. Il “mangiare” – dopo tutto ciò che è stato detto – non significa solo l’azione di addentare la mela, anche perché qui si parla solo di “frutto”.
Mangiare, indica qui l’appropriarsi di ciò che è stato (a lungo) desiderato. Un’azione che coinvolge anche l’uomo.
Peccato sessuale?
A lungo si è speculato sulla natura del peccato della donna e dell’uomo; la spiegazione più nota è che la donna e l’uomo ebbero un rapporto sessuale, il che è falso, almeno in parte.
Dio aveva ordinato all’uomo di “crescere e moltiplicarsi” sulla faccia della terra, indicando perciò implicitamente l’espletamento della funzione sessuale.
Qui, invece, si indica ogni tipo di azione che valica i confini stabiliti da Dio, un’azione che pone le voglie dell’uomo al centro di tutto, come unico metro di giudizio.
Può trattarsi anche di un rapporto sessuale che lede la dignità e la libertà altrui, ma non solo …